I propositi per l'anno nuovo
Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.
È finito un anno tremendo per i colori giallorossi. È iniziato con l’esonero a sorpresa di José Mourinho, che ha squarciato il velo di apparente serenità che regnava a Trigoria ed è proseguito con l’illusione Daniele De Rossi, una sorta di allucinazione collettiva che ci ha rintontito per mesi durante i quali si respirava un’aria buona, un’aria fresca, un misto tra la nostalgia dell’ex capitan futuro e la speranza di aver trovato l’allenatore del presente e del futuro. Un’illusione fatta a pezzi dall’inflessibile e integerrimo CEO greco, che ha distrutto il giocattolo, affidandolo a chi, per curriculum, carattere e caratteristiche non era in grado di prendere il timone. Lo sapevano tutti, tranne lei che, fortunatamente, se n’è poi andata lasciando la stessa sensazione che lascia un temporale quando passa e torna il sereno. Terminato il triste capitolo Juric, con l’ambiente dilaniato da polemiche di pallottiana e sensiana memoria, è arrivato il collante che ha rimesso insieme tutti i pezzi: Claudio Ranieri ha ricompattato la truppa e i tifosi, ha rimesso la Roma al centro del villaggio, correggendo il correggibile sia in campo, sia fuori. Una ventata di aria fresca, come aprire le finestre in una stanza chiusa da mesi. Si respira subito meglio.
I PROPOSITI PER L’ANNO NUOVO – La Roma ha tanto bisogno di stabilità: serve urgentemente un nuovo CEO, qualcuno che capisca di calcio in generale e di calcio italiano in particolare, una figura che possa guidare la Roma per tanto tempo. Serve stabilità dirigenziale e anche in panchina. Posto che Claudio Ranieri lascerà a giugno, la speranza è che, avendo un anno per pensarci, il prossimo allenatore non sia un fuoco di paglia e sia preso per essere supportato, anche se dovesse avere delle difficoltà nei primi mesi. Non si pretende il Ferguson del Manchester né il Gasperini dell’Atalanta, che allena l’Atalanta da 8 anni, ma non si vuole nemmeno ripetere il 2024 con 4 allenatori diversi. Stabilità, questa la parola d’ordine. Si scelga un tecnico e si porti avanti l’idea anche nelle difficoltà, senza quella schizofrenia che ha caratterizzato l’ultimo anno solare.