Il sacrificio di Pellegrini dopo l'avvento di Dybala
Spesso e volentieri quando arriva il giorno del compleanno è sempre tempo di riflessioni e bilanci su quello che si è fatto e su cosa si vorrà fare in futuro. Chissà se questo discorso lo avrà fatto anche il capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini, arrivato all'età di 27 anni. Il finale di stagione ha rispecchiato una stagione nettamente al di sotto delle aspettative. Un qualcosa che si è riproposto in Nazionale con 90' in panchina contro la Spagna e appena 5' contro l'Olanda, in cui sbaglia un gol clamoroso.
Le aspettative, ovviamente, erano rispetto alla passata stagione e non rispetto al fatto che indossi la fascia di capitano, con eventuali paragoni decisamente fuori luogo. Di base c'è un dato che risalta agli occhi immediatamente, ovvero quello dei gol segnati. Pellegrini è passato dai 9 gol segnati in campionato (14 complessivi) agli appena 4 in campionato (8 complessivi) in questa stagione. Andando a fare una seconda analisi veloce, si può vedere come, in un certo senso, la prima stagione di Mourinho sia stata una sorta di anomalia in fase realizzativa con la Roma.
Però, come spesso accade, i dati vanno analizzati e non si può, al netto di un calo tecnico nelle giocate in cui spesso si cerca la soluzione più complicata o una forzatura nelle conclusioni, rispetto a giocate più semplici/funzionali, sottolineare come l'impatto che ha avuto sulla Roma, Paulo Dybala, abbia portato giovamento alla squadra, ma Pellegrini si è dovuto sacrificare per un bene superiore.
Non è un caso che nella stagione 2021/22 abbia finalizzato di più, con 3 assist in Seire A all'attivo, giocando più libero in avanti e con meno compiti difensivi, mentre nella stagione appena conclusa, giocando più arretrato, ne abbia collezionati 5. L'esempio, però, rimanendo in termini numerici rimane sempre il numero dei gol. Dybala ha segnato 12 reti in campionato, Pellegrini abbiamo detto 4. 5 gol dei 12 di Dybala arrivano dagli 11 metri. Rigori che avrebbero avvicinato Pellegrini allo standard realizzativo della prima stagione con Mourinho, anche se, a onor del vero, in quella stagione segnò appena 2 rigori, gli stessi segnati in quest'ultimo campionato.
27 anni compiuti vuol dire entrare nel periodo di piena maturità per un calciatore. Dopo gli sforzi di una stagione in cui ha spesso dovuto stringere i denti, adesso arriva il meritato riposo per ricominciare meglio di prima nella prossima, in cui, si spera, sarà chiamato ad alzare un nuovo trofeo.