Lukaku, il record europeo e la sua cura contro il mal di gol
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Uno dei principali problemi della passata stagione, in casa Roma, era legato al numero dei gol, in proporzione alle occasioni create. In questa appena cominciata, invece, il rapporto è migliorato, in particolar modo grazie all’innesto di Romelu Lukaku. Il belga sta, come si dice in gergo, ovorperformando in termini di expected goals: ciò significa che sta trasformando in rete conclusioni dalla bassa percentuale di conversione, sottolineando il suo cinismo sottoporta. In totale Big Rom ha collezionato 182 minuti trovando la rete in due occasioni (con l’Empoli e nell’ultima sfida europea contro lo Sheriff), realizzando un gol ogni 91 minuti.
Un’altra statistica che testimonia le doti da bomber di Lukaku è il dato relativo ai gol consecutivi in Europa League. Nelle ultime 12 partite il nuovo attaccante della Roma è sempre andato a segno, diventando il giocatore con la striscia-gol (ancora attiva) più lunga di qualsiasi altro nella storia della competizione.
Malgrado una preparazione estiva non all’altezza, svolta prevalentemente con la Youth Academy del Chelsea, Lukaku sta gradualmente ritrovando la sua miglior condizione fisica. Non è infatti un caso che dopo la sosta per le nazionali, dove l’attaccante giallorosso ha collezionato minuti preziosi (e gol) con il suo Belgio, è stato impiegato da Mourinho in quasi tutti i minuti a disposizione nelle due gare post-sosta.
Insieme a Lukaku cresce anche la coppia con Dybala. Dopo l’ottima prestazione contro l’Empoli, la Dy-Lu non si è fatta attendere contro lo Sheriff e dopo appena 4 minuti dall’ingresso in campo dell’argentino, il numero 90 giallorosso, che fino a quel momento aveva toccato pochissimi palloni, trova la rete del definitivo vantaggio, dopo una loro combinazione con la partecipazione di Cristante.
In vista dei prossimi impegni e dell’insidiosa trasferta di Torino (in programma domenica 24 settembre) assume un’importanza ancor più rilevante la figura di Big Rom, sia come singolo, sia come collettivo. La sensazione è che Lukaku non era solo la pedina mancante di un reparto offensivo da completare, ma un antidoto per quel mal di gol che la Roma si è portata dietro per molto tempo, senza una cura.