L'avversario - Alla scoperta del nuovo Lecce di Giampaolo
Sarà il Lecce di Giampaolo ad affrontare la Roma sabato sera allo stadio Olimpico.
COSTRUZIONE DAL BASSO – Giampaolo è arrivato da meno di un mese, giocando due partite, la prima vinta contro il Venezia e la seconda pareggiata contro la Juventus. I salentini hanno alternato il 4-3-3 e il 4-2-3-1, senza praticare il 4-3-1-2, sistema di gioco caratteristico del gioco di Giampaolo, il quale, tempo fa, aveva spiegato perché non si possa più praticare: “Non si può più fare, secondo me. Perché hai bisogno di presidiare anche le ampiezze, e con il 4-3-1-2 puoi farlo alzando i due difensori laterali, ma poi con giocatori da binario diventa difficile l'uno-contro-uno e diventi prevedibile", aveva detto a Il Terzo Uomo.
Abbiamo visto, però, il Lecce costruire dal basso con i due centrali e il portiere, mentre i terzini provano a rimanere alti. L’azione si sviluppa poi principalmente sulle fasce, con frequenti sovrapposizioni degli esterni, soprattutto a sinistra con Gallo, la cui assenza per infortunio peserà tra i salentini.
ATTACCO SPUNTATO – Il problema del Lecce, fino a questo momento, è stato il gol. A Roma, si parla tanto delle difficoltà dei capitolini nell’andare in rete ma i salentini fanno ancora peggio. Hanno il rapporto peggiore in Serie A tra tiri e gol segnati e gli XG indicano che avrebbero dovuto segnare il doppio rispetto ai 7 gol realizzati finora. Il capocannoniere è Dorgu con 3 reti, che da terzino sinistro è diventato ora esterno destro offensivo a piede invertito.
FASE DIFENSIVA – Finora, il Lecce non ha spiccato per aggressività nella metà campo offensiva e non ci sono segni di cambiamento. I salentini cercando di chiudere gli spazi, con l’obiettivo di rischiare poco e concedere meno agli avversari. La Roma dovrà, quindi, essere abile a far girare palla con rapidità e qualità per muovere i giocatori salentini e creare gli spazi per avanzare.