Fiore: "Rammarico per com'è andata con Ranieri, ma grande rispetto"

L'ex centrocampista, tra le altre, di Udinese, Lazio e Fiorentina, Stefano Fiore, ha parlato in un'intervista a Storie di Serie A del rapporto che aveva con Claudio Ranieri, che lo ha allenato al Valencia.
Sull'arrivo in Spagna.
«Forse non rifarei le stesse scelte, però in quel momento storico, con i presupposti che c'erano, non rimpiango di averla fatta. Perché c'era un allenatore che mi aveva voluto a tutti i costi, Ranieri, che aveva in mente un progetto ambizioso, anche se forse poi visti i risultati che ha ottenuto, di difficile realizzazione. Voleva rinnovare una squadra che era fortissima, che aveva vinto, che però secondo lui era arrivato alla fine di un ciclo. Voleva inserire, secondo me, troppi italiani nello stesso momento in una squadra molto unita con tanti spagnoli che stavano insieme da tanti anni. Non era facile. Quindi alla fine, sia per lui che per la stragrande maggioranza di quei giocatori di quell'anno, non fu una stagione da ricordare».
Sul rapporto con Ranieri.
«Mi è rimasto tanto rammarico, perché poi l'idea iniziale era quella di tornare a giocare nel mio ruolo, cosa che non è mai successa. E quando lui mi disse “guarda che io ti prendo per farti tornare a fare quello che vuoi fare”, fu la chiave per convincermi. E poi avevo voglia anche di questa esperienza, la Spagna è un bellissimo paese con un calcio tecnico adatto alle mie caratteristiche. Con lui poi ho parlato ma sempre con grande rispetto. Anzi, quando lui è stato poi allontanato, io l'ho chiamato per manifestargli il dispiacere, perché quando un allenatore viene esonerato non è mai una bella cosa né per lui né per i giocatori. Avrei voluto un altro confronto, perché credo che siano rimaste in sospesa alcune cose, e se un giorno ci sarà la possibilità volentieri».
Sulla finale di Euro 2000.
«Ogni tanto mi capita di rivedere i momenti salienti di quella finale. Il calcio spesso viaggia su un equilibrio sottile anche psicologico. Noi eravamo già abbracciati per esultare convinti che la partita sarebbe finita. Il destino ha voluto diversamente. Abbiamo forse pagato anche la fantastica semifinale contro l’Olanda in termini di fortuna. Ci è tornato contro in finale contro la Francia. Al termine della partita Candela è venuto nel nostro spogliatoio dispiaciutissimo. Dimostrò grande umanità, è stato un bel gesto».
Su Luciano Spalletti.
«Spalletti è stato l’allenatore che ho avuto di meno ed è uno di quelli con cui ho maggiormente legato. Quando era alla Roma ci siamo visti, siamo usciti a cena e si è creato un rapporto bellissimo. Quando arrivò all’Udinese non aveva lo status di oggi anche se tutti riconoscevamo la sua bravura e la sua preparazione. È una persona diretta, schietta e anche simpatica, riusciva a creare la giusta empatia con il calciatore. Ci salvammo con lui a Udine e da lì è diventato un allenatore fantastico».
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