Fiorentina, Bove: "Alla Roma ero fuori dal progetto"

12.09.2024 14:31 di  Eugenio Lanza   vedi letture
Fiorentina, Bove: "Alla Roma ero fuori dal progetto"
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È appena terminata la conferenza stampa di presentazione di Edoardo Bove alla Fiorentina. Il centrocampista classe 2002 è stato ceduto ai viola dalla Roma negli ultimi giorni di calciomercato. Gli sono state rivolte molte domande concernenti il suo rapporto con il vecchio club. Di seguito le dichiarazioni.

Tu avevi un rapporto molto stretto con il club precedente, e credo che questo piaccia sempre piace ai tifosi: tale attaccamento è un valore a prescindere dal fatto che i colori in questione non fossero quelli viola. Ti chiedo: ora sei pronto a staccare il cordone ombelicale e rendere Firenze la tua nuova casa?
"Per me è molto importante dare sempre tutto per l’allenatore e la società che ti danno fiducia. Sono convinto che se dai tutto poi non hai nulla da recriminare. Lo faccio in nazionale, lo farò alla Fiorentina, l’ho fatto con la Roma. Ho visto la piazza e sono molto entusiasta per la nuova stagione. È un ambiente molto caldo. Questo tipo di calore spinge a dare il meglio, e rappresenta una pressione positiva. Con la pressione giusta cresci sia come persona che come calciatore".

Qualche tempo fa l’allenatore che ti ha lanciato, Mourinho, ti ha dato il soprannome di “cane malato”. Lui si riferiva alla tua foga agonistica, e lo diceva in senso positivo. Ma è comunque un soprannome limitante? Sai segnare, lo hai mostrato anche con la nazionale U21. Quale soprannome vorresti ti fosse dato allora dai tifosi della Fiorentina?
"I soprannomi li lascio dare ai tifosi e agli allenatori. Quello che penso e vi dico è che buona parte dell’ambiente calcistico non ha ancora visto quello che posso dare. Da questo punto di vista è limitante. Ma grazie a Mourinho ho sviluppato molto alcune caratteristiche, come ad esempio la fase difensiva. Poi, certo, magari ho giocato meno la palla, perché facevamo un gioco diverso; ma ora avrò modo per mostrare delle nuove qualità. Comunque sì, aspetto il nuovo soprannome ma ringrazio il mister per quello vecchio e per ciò che mi ha dato".

Hai visto cosa ha rappresentato la Conference League a Roma, il suo valore. La Fiorentina è andata molto vicina a conquistarla. Consideri l’obiettivo europeo come la missione prioritaria, o ritieni vada dato più valore al campionato?
"La Fiorentina in questi anni ha svolto un percorso di crescita che è unico in Italia. Le coppe e i trofei richiedono tempo, ma siamo sulla strada giusta: due finali europee in due anni. Perderle fa male e lo so, ci sono passato anch’io, ma quando arrivi lì in fondo non è banale, vuol dire che c’è stato un grande percorso da parte della società. So che non è semplice andare avanti su più fronti, ricordiamo che la Fiorentina ha fatto anche una finale di Coppa Italia. Si rischia sempre perdere posizioni in campionato quando si va avanti nelle coppe, ma per me abbiamo una rosa che può competere su tre competizioni".

Vado sull’addio alla Roma. È stata una scelta tua per giocare di più o una scelta di De Rossi? Ho saputo che hai posto la Fiorentina in cima alle tue preferenze nel momento in cui hai capito che saresti stato ceduto.
"Sì, il motivo per cui ho scelto la Fiorentina è il progetto portato avanti da tempo, la piazza con tanta passione, e il centro sportivo migliore in Italia. È il posto perfetto per giocare tanto e crescere come calciatore e persona. Riguardo la Roma: è stata una scelta mia perché mi hanno detto che non avrei avuto lo spazio sufficiente per crescere. Ero fuori dal progetto. Io voglio essere protagonista ed essere al centro del progetto. Questo credo valga per ogni calciatore, al di là dell’età e del tifo. Sono qui per essere considerato importante e giocare il più possibile".