Totti: "Ci sono stati parecchi ostacoli da superare in 25 anni, il più brutto è stato l'infortunio, ma mi sono rialzato e ho corso più di prima" VIDEO!

Totti: "Ci sono stati parecchi ostacoli da superare in 25 anni, il più brutto è stato l'infortunio, ma mi sono rialzato e ho corso più di prima" VIDEO!
© foto di Redazione vocegiallorossa
Ieri alle 22:35Altre notizie
di Benedetta Uccheddu

Francesco Totti è stato ospite all'Iliad store di via Cola di Rienzo, in occasione dell'evento Iliad, Innovation & Technology Partner di Lega Seria A.  All'esterno dello store erano presenti circa 500 persone. Queste le sue dichiarazioni:

Se non avessi fatto il calciatore, cosa avresti voluto fare da bambino?
“Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il benzinaio perché mi piace l’odore della benzina (ride, ndr). Quando aprivano il portafoglio, erano pieni di soldi. Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il tennista o avrei tentato di diventarlo.”

Qual è il tuo idolo tennista?
“Federer. Penso che Federer sia il tennis come Maradona è il calcio. Sono quei giocatori che non fanno parte del pianeta”.

Che effetto fa sapere che tu hai detto questa frase, mettendo il nome di Maradona, e tantissime persone la usano mettendo il tuo nome?
“Non voglio essere paragonato a lui, perché la palla rotonda è Maradona, il resto è tutto secondario”.

Chi vince lo scudetto?
“In questo momento l’Inter è favorita, dopo quello che è successo domenica scorsa. Diciamo che sono abbastanza pronti per poterlo vincere".

Sulla notorietà:
“Pensavo che dopo 7-8 anni dalla fine della mia carriera le foto e gli autografi diminuissero, e invece no. È peggiorato. Andando in giro faccio fatica, non riesco. Da una parte è bellissimo, è un onore che ti fa pensare a quello che hai fatto, ma nello stesso tempo non hai vita privata. Se volessi stare due minuti con mia figlia piccola al parco, non posso. Ci sono i pro e i contro, come in tutte le cose”.

Sugli ostacoli da superare.
“Ci sono stati in 25 anni parecchi ostacoli da evitare. L’infortunio è quello più pesante, ma mi sono rialzato e ho corso di più rispetto a prima”.

Dopo tanto tempo a programmare...
“Ho messo da parte i programmi e vivo alla giornata. Quello che succederà, dovessi fare qualsiasi cosa, lo farò con il massimo amore e la massima aspirazione”.

La cosa più strana che ti è successa?
“Ne sono successe tante, tra cui i tatuaggi... La cosa più strana è che quando una persona si è fermata e si è inchinata, baciandomi le scarpe. Pensavo che non lo facesse, pensavo si fosse perso qualcosa. L’ho presa a ridere perché non pensi che una persona possa fare una cosa del genere”.

Su Milano.
“Mi insultavano da per tutto, ma a Milano avevano un insulto diverso, si vedeva che era un insulto piacevole, c'era ammirazione. Più mi criticavano, più mi riempivo”.

Quanto ti manca il calcio? Riesci a giocare ancora?
“Tantissimo. Con gli amici capita che giochi quando vado a fare delle partite all’estero”.

Sulle partite.
“Per me ogni domenica era una partita diversa dalle altre. Avevo una responsabilità diversa dai miei compagni, perciò cercavo di portare i colori della Roma il più in alto possibile, per la gente, per i tifosi, per la società. Quando sei così tifoso e appassionato verso questi colori, è totalmente diverso”.

C'è un tuo erede?
“Adesso è dura, non ci sono eredi. Cosa manca? Manca Totti (ride, ndr). Sperando che un giorno qualche giovane promettente possa intraprendere, non dico la mia carriera, ma una carriera in generale. Perché è un sogno che hanno tutti i bambini, e io lo auguro con tutto il cuore, perché quando fai una cosa con passione e con voglia, è la cosa più bella”.

Cosa intendi per "casa tua"? Non puoi dire l’Olimpico.
“San Siro. Diciamo che ultimamente erano vittorie, all’inizio perdevamo solamente (ride, ndr). Però alla fine siamo usciti vittoriosi parecchie volte. Quello è lo stadio che mi esaltava, mi piaceva troppo giocarci”.

Miglior allenatore che hai avuto?
“Mazzone”.

Miglior compagno che hai avuto in campo?
“Cassano”.

Carbonara o cacio e pepe?
“Cacio e pepe”.

Crea una tua squadra con 4 calciatori.
«Buffon in porta, perché il portiere serve. Maradona, Totti e Ronaldo. Poi tu mi dirai: "Chi e come?"(ride, ndr), però nel calcio sono gli altri che corrono quando uno ha la palla».

Su Dybala.
“Mi dispiace, è un infortunio brutto. È un giocatore che ho sempre apprezzato molto”.