Venezia, Di Francesco: "Meritavamo di vincere, abbiamo dominato per 70 minuti. Sono arrabbiato"

29.09.2024 18:46 di  Marco Campanella   vedi letture
Venezia, Di Francesco: "Meritavamo di vincere, abbiamo dominato per 70 minuti. Sono arrabbiato"
Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it

Al termine di Roma-Venezia, ha parlato il tecnico arancioneroverde Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco a DAZN

I cambi della Roma hanno fatto la differenza?
“Se pensate questo non sono d’accordo. Questa squadra per buoni 70 minuti se non ha questa ingenuità con le occasioni ha dominato, credo abbiamo fatto una buona partita. Credo che bisogna dare merito al Venezia e il demerito di non aver chiuso a un certo momento la partita. Il discorso dei cambi diventa relativo, perché quando hai delle opportunità e commetti delle ingenuità su cui sai che dobbiamo migliorare e crescere, ti dispiace. Però, ho visto una partita in cui chi meritava di vincere e portare i tre punti a casa quello è il Venezia poi i discorsi degli altri per me lasciano il tempo che trovano perché c’è stato una squadra che in lungo e in largo ha esso in grande difficoltà la Roma e che avrebbe dovuto meritare di più”.

Muovere Pohjanpalo e Oristanio ha fatto la differenza nel primo tempo?
“Quello che ho rimproverato ai miei è stato di continuare a fare quello che avevamo preparato durante la settimana. Loro subivano tanto la nostra ampiezza iniziale per poi entrare dentro con palle successive e a volte ci siamo dimenticati quello che ci aveva portato a ottenere situazioni importanti. Però, se tu analizzi, ma quante occasioni abbiamo avuto per andare almeno sullo 0-2? Poi, che succede se non la chiudi? La forza tecnica della Roma è diversa e magari con i cambi prima o poi ti apre la partita. Hanno fatto un gol un po’ fortunoso perché proprio su deviazione, ma ci può stare. Dobbiamo limare le piccole cose che a questi livelli non ti puoi permettere di sbagliare, se son bravi loro lo accettiamo, ma le nostre ingenuità devono essere di meno”.

Rammarico di non aver fatto quel 0-2 al primo tempo?
"Sì, è ovvio ci sono state varie situazioni per chiuderla, anche con le ripartenze. Io parlo di buoni 70 minuti prima di prendere il gol o prima di prendere il primo gol in cui stavo facendo dei gol ma a volte sai c’è la sensazione di qualcosa che non andava. Però peccato che non siamo riusciti a rimediare a tutto. C'è da essere arrabbiati”.

Posizione di Busio, meglio come mezz’ala o trequartista?
“Oggi giocavamo tanto con due punte e una sorta di 2 trequartisti in fase di possesso e lui alterna queste giocate nel migliore dei modi. È un giocatore di qualità e penso che ha grandi margini di crescita, può fare tanti ruoli”.

Crescita?
“Devo complimentarmi con la squadra, Torno a casa con sensazioni positive ma arrabbiato perché dovevamo almeno portare un punto a casa perché con questa mentalità possiamo giocarcela con tutti, ma serve continuità”.

Eusebio Di Francesco in conferenza stampa

Cosa hai pensato alla doppia occasione per lo 0-2?
“Credo che fin dall’inizio ci sia stata la sensazione di meritarci i 3 punti per quello che abbiamo fatto, specialmente nei primi 60-70 minuti. Eravamo dominanti, meritavamo di più, perché avevamo concesso poco alla Roma e, invece, non abbiamo creato abbastanza situazioni pericolose. Se dobbiamo prenderci la nostra colpa, è quella di non essere stati bravi a chiudere la partita o perlomeno a portarci sul doppio vantaggio. Credo che meritavamo di più e invece torniamo a casa a mani vuote, come spesso accade contro squadre di buon livello.
Abbiamo giocato con ottime linee di passaggio, specialmente nei primi 60-70 minuti. Avrei voluto che continuassimo su quella strada, ma il calcio è così: ci sono partite che devi chiudere, altrimenti le squadre avversarie, come la Roma, con la loro qualità tecnica, possono rientrare in partita. Abbiamo commesso errori tecnici, soprattutto sul primo gol, e sul secondo ci siamo complicati la vita con una palla che avremmo dovuto gestire meglio. Non possiamo permetterci certi errori.Mi auguro che questa partita ci insegni molto, nonostante l’ottima prestazione. Non bisogna giudicare solo in base al risultato, ma anche per quello che una squadra esprime. Oggi il Venezia ha giocato una grande gara, e ha pagato l’ingenuità e l’inesperienza in questo campionato”.

Su Pisilli.
“Non so quanti gol abbia fatto in Primavera, è stato bravo, complimenti a lui. Aiutatelo nella crescita”.

A livello psicologico, come mai non riesce mai a portare a casa il risultato?
“Sì, c’è stato un errore, ma è stato anche frutto della sfortuna. Sicuramente, rispetto all’anno scorso, avremmo meritato di più. Quest’anno la squadra ha iniziato a giocare un ottimo calcio, e di questo sono molto contento. Sono convinto che, col tempo, potremo ottenere le soddisfazioni che meritiamo. Dobbiamo solo eliminare quelle piccole incertezze, che fanno parte del percorso di crescita di una squadra giovane, con tanti giocatori che stanno giocando bene. Devono capire che quando si gioca a Roma, con questo pubblico, con questa intensità, certe partite vanno chiuse. Bisogna dare il colpo del KO, perché prima o poi, certe squadre e certi giocatori riescono a rientrare in partita”.

Cosa si dice a calciatori così giovani quando si perdono partite così?
“È ovvio che le partite vanno accettate in un certo modo, bisogna accettare il risultato, va bene? C’è stata molta dedizione da parte di queste ragazze, anche un po’ di follia, perché queste piccole cose mi toccano, però non posso criticare una squadra che viene qui cercando di esprimersi e giocare in un certo modo. Sapevamo già stamattina che avremmo potuto affrontare situazioni di gioco importanti in verticale, giocando con un avversario di alto livello. A volte siamo stati bravi nell’interpretazione, ma magari non così tanto nel chiudere certe situazioni, dove potevamo fare molto meglio. Per quanto riguarda l’atteggiamento della squadra, se faccio un’analisi da tecnico, ho visto molte cose positive, rispetto alle preoccupazioni che avevo”.
Dopo il vantaggio è mancata la reazione per cercare il pareggio.
“I cambi sono stati molto importanti, anche in campo, per poter fare scelte diverse durante la gara. Per quanto riguarda il finale, sì, avremmo potuto essere un po’ più bravi in certe situazioni di gestione e creare qualche opportunità in più. Siamo stati poco lucidi nel gestire il gioco perché la partita è stata determinata dalle occasioni che abbiamo avuto in attacco e da quei piccoli errori che hanno permesso alla Roma di tornare all’attacco”.

Sul possesso palla.
“Abbiamo anche adattato il gioco in base alle caratteristiche dei miei giocatori e a quello che volevamo creare durante la gara. Sapevo che questa squadra ha più capacità di attesa che di aggressività in alcuni momenti del match. Abbiamo preparato la partita in due fasi, con l’obiettivo di abbassare molti uomini per proteggere, ma alla fine ci siamo ritrovati a palleggiare in basso e a lasciar spazio agli avversari. Noi avevamo un’identità più verticale e puntavamo su ripartenze veloci, ma, quando abbiamo giocato dal basso, ci è mancata un po’ più immediatezza nelle giocate. Ci serviva un fraseggio veloce per entrare in velocità. Questa era la partita.
Poi ricordate una cosa: si parla spesso del possesso palla. Guardate quando vinci: non importa se è 70%, 30%, 40%, 50%. L’anno scorso avevo una media alta di possesso, ma tante volte non portava al risultato utile. Tutto può essere il contrario di tutto. Conta anche la qualità e le scelte dei calciatori in determinati momenti del match. Ovviamente la Roma ha più qualità in certe situazioni, e noi siamo stati meno bravi, ma abbiamo comunque creato molte occasioni pericolose, nonostante il 30% di possesso palla”.

È stata una scelta abbassarsi?
“Eravamo meno freschi, meno lucidi anche nelle scelte di palleggio e nelle uscite iniziali. Ci siamo un po’ intestarditi nel cercare di entrare con il primo passaggio centralmente, quando dicevo ai ragazzi che il primo passaggio doveva essere più esterno, per poi provare successivamente a entrare. Ed è ciò che stavamo cercando di fare. Dicevo ai ragazzi, paradossalmente, che prima di subire il primo gol stavamo facendo due cambi, e prima di subire il secondo gol stavamo preparando un altro cambio. Questo mi ha fatto capire che alcuni giocatori avevano perso un po’ di lucidità, e in quel momento stavamo cercando di intervenire. Mi mancava un giocatore, come dicevo prima, con le caratteristiche di Yeboah, che poteva essere il sostituto ideale di Oristanio. Perché? Perché inserire un centrocampista in più rischiava di farci abbassare troppo e di perdere la possibilità di ripartenze, finendo per essere schiacciati, come ci è successo in certi momenti della gara. Però, nonostante fossimo schiacciati, non avevo la sensazione di subire il gol, perché fino a quel momento avevamo gestito bene le loro opportunità. Peccato che non siamo stati un po’ più bravi in certe situazioni.
Ma ci sta, perché se vieni qui e giochi una partita come questa, è difficile pensare di fare 70 minuti così, senza segnare il secondo gol. È normale che poi possa accadere qualcosa, poteva andarci bene e portarci a casa un risultato importante. Non è andata così, perché obiettivamente ci sono state delle situazioni in cui dovevamo essere più attenti, e alla fine torniamo a casa con una partita giocata non male, ma senza i punti che avremmo voluto”.