Questa volta giocare un tempo porta i tre punti ed era l'unica cosa che contava
Contro il Venezia è successo l'opposto di quanto capitato giovedì scorso contro l'Athletic Club. Alla fine è stato meglio così, visto che contro gli spagnoli la Roma ha dominato il primo tempo per poi essere raggiunta nella ripresa, mentre contro i lagunari è riuscita a conquistare i tre punti, nonostante un primo tempo al limite del disastroso e un secondo tempo in cui ha rischiato più volte di andare sotto di due gol. Senza Dybala, con Soulé ancora lontano dall’essere un fattore per la squadra, Pellegrini incapace di prendersi la squadra sulle spalle, e Dovbyk in versione prime due di campionato, era difficile immaginare una squadra brillante in campo. Complice anche la fatica europea del giovedì, insieme alle scelte iniziali di mister Juric.
Infatti, è bastato mettere in campo Baldanzi e Pisilli, giovani e freschi, con la voglia di cambiare il match, per vedere una squadra completamente diversa. Così come Juric aveva sbagliato le scelte iniziali, la mano del tecnico croato si è vista nel momento peggiore della partita: con la Roma sbilanciata in avanti, aveva appena subito il 2-0 da Busio, poi annullato dal VAR. A quel punto, ha cambiato modulo, azzeccato i cambi, e portato a casa i tre punti.
In un ambiente in cui si tifa solo la maglia e si inneggia a "tirare fuori gli attributi", a decidere è stato proprio un prodotto del vivaio giallorosso, il "bambino" di De Rossi: Pisilli. L’impatto del numero 61 sulla partita è stato devastante. Ha lottato da solo, costruito gioco, e si è buttato su tutti i palloni crossati nell’area di rigore del Venezia. Il gol da tre punti è arrivato al terzo colpo di testa su azione da calcio d’angolo.
Alla fine, la Roma sfrutta il doppio impegno casalingo in Serie A con due vittorie, e fondamentalmente è l’unica cosa che conta. Per il resto c’è ancora tanto da sistemare: tra chi rende meno, chi non è ancora integrato con il gruppo (come vincere anche senza Dybala), la squadra lascia comunque intravedere margini di crescita.