Con 3.870' giocati è Ndicka il pilastro della difesa della Roma

Nonostante l’avvicendamento dei tre allenatori quest’anno abbia complicato l’ambientamento e la crescita di alcuni giocatori, ce n’è uno nella rosa della Roma che non ne ha risentito: Evan Ndicka. Il difensore ivoriano, arrivato a parametro zero dall’Eintracht Francoforte nell’estate del 2023 per sopperire alla mancanza di un centrale mancino, quest’anno, infatti, sta confermando quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione, nella quale ha saltato diverse partite a causa della Coppa d’Africa.
Tutti e tre gli allenatori che si sono seduti sulla panchina della Roma, nonostante abbiano un’idea di calcio molto diversa tra loro, hanno sempre scelto il numero 5, che infatti è l’unico giocatore di movimento a essere sceso in campo per tutte e 42 le partite in cui è stato disponibile, non saltando neanche un minuto dei 3.870 a disposizione, giocandone 636 in più di Mancini e ben 2.564 in più di Hummels. Alto 192 cm e con un fisico imponente, il classe ’99 si è imposto in Seria A principalmente come terzo di sinistra in una difesa a 3, dimostrando, sotto la guida di Juric, di sapersi disimpegnare bene anche come centrale, sempre di uno schieramento a 3, e in una difesa a quattro.
Poco appariscente, sia in campo che fuori, fa del fisico la sua arma principale, che, unita a un buon senso dell’anticipo, spesso gli permette di bloccare sul nascere le azioni avversarie, anche commettendo fallo. Con l’arrivo di Ranieri, inoltre, è migliorato anche dal punto di vista delle letture, diventando molto più abile a leggere la situazione e a prendere la scelta migliore di conseguenza. La sua affidabilità, quindi, lo ha reso uno dei pilastri della difesa giallorossa, permettendo anche a Ranieri di lavorare sulle qualità offensive di Angelino.
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