Conferenza stampa - Ranieri: "L'arbitro è un enfant prodige francese. Dovbyk sta migliorando, è il nostro goleador principale"

Conferenza stampa - Ranieri: "L'arbitro è un enfant prodige francese. Dovbyk sta migliorando, è il nostro goleador principale"
© foto di marco campanella
Ieri alle 08:20Interviste
di Benedetta Uccheddu

Claudio Ranieri ha parlato nella conferenza stampa di presentazione della partita di domani contro il Porto, valevole per i playoff di Europa League. 

Ha recuperato tutti i giocatori?
"Fino ad ora sì, ho recuperato tutti i giocatori e, come al solito, stasera domattina deciderò gli undici da mandare in campo".

La Roma è realmente ciò che vale? Ha avuto notizie del reclamo alla UEFA?
"Allora, io non mi interesso di queste cose fuori dal calcio. L'arbitro è un enfant prodige francese, ha fatto la finale dell'Europeo, mi ha arbitrato, quando stavo in Ligue 1, due partite, per cui è un signor arbitro, bravissimo. Poi io avevo fatto 1.200 partite, 90 in UEFA, non ho mai detto niente sugli arbitri, per cui a me va sempre bene tutto, so che fanno un mestiere difficilissimo. Io dico sempre che ognuno alla fine ha quello che si merita. E dico sempre che i purosangue si vedono alla fine. Noi ancora abbiamo tanto da dire, tanto da lavorare, tanto da migliorare. Se io fossi arrivato prima, dopo, non conta. Conta quello che stanno facendo i ragazzi, come lo stanno facendo. Hanno recuperato autostima, si divertono, giocano, si aiutano l'uno con l'altro. Per me queste sono grandi cose. E credo che anche il nostro pubblico sia molto contento di questo".

Lei ha alzato la guardia rispetto a quanto può essere difficile affrontare il Porto?
"Io la tengo sempre alzata contro qualsiasi avversario, perché il calcio è uno sport bellissimo, dove non c'è nulla di scritto prima, non è un altro sport dove normalmente il più forte vince. Ho detto alla fine della partita d'andata, ma anche prima è 50-50. Il Porto è una signora squadra, allenata da un giovane allenatore, ha fatto soltanto 5 partite e non ha mai perso. Andremo ad affrontare una buonissima squadra, molto giovane, con un tasso tecnico molto elevato, e sarà una gran bella partita".

Su Dovbyk.
"Sta migliorando, sta migliorando e deve lavorare molto, perché il nostro punto di riferimento là davanti è l'uomo che è il nostro goleador principe. Per cui, alcune volte è un punto di riferimento importante, alcune volte non riusciamo noi a dargli la palla giusta. Per cui è un processo che va sempre di più migliorato. Però io sono positivo, soltanto con il lavoro si possono limare queste imperfezioni".

Come ha visto Hummels in questi giorni? Si è ripreso la forma migliore perché comunque c'è da affrontare una sfida importante contro un'attaccante importante come Omorodion. E poi una curiosità, se l'amico che le ha ricordato di Budapest è con Taylor è Mourinho?
"Che fantasia che avete (ride ndr)! No, per niente. È stato detto nello spogliatoio, non so da chi, per cui no, non è José. Hummels sta recuperando bene, lo vedo bene, ha di nuovo un altro passo, un passo più elegante, più esplosivo, per cui è un giocatore recuperato".

Sul match.
"Mi hanno accettato come uno di loro e questo mi ha fatto molto piacere. Nella gara d'andata io sono contento di tutto. Hanno fatto veramente una grande prestazione, sia in 11 che in 10".

Sull'assenza di Saelemaekers. Rensch è recuperato?
"Come dico sempre, stasera farò un po' l'esamina di tutta la minisettimana e poi sceglierò chi penso che possa far bene su quella fascia.
Tutti possono essere... Soulé mi ha impressionato molto nella partita contro il Napoli, quando raddoppiava sul Neres, ha fatto veramente una gran partita in quella posizione, per cui potrebbe essere anche lui il designato".

Nei calci piazzati, nei calci d'angolo, la Roma subisce un po' troppo facilmente le ripartenze. Lei pensa che sia una cosa di casualità o state lavorando per risolvere qualche problema che magari agli occhi dei meno esperti è invisibile? 
"No, lavoriamo sempre, ne parliamo sempre, però io credo che alcune volte, alcune, ci sia anche una certa casualità. Ci sono degli errori, sicuramente, però mi sembra che, levato il gol, abbiamo fatto molto bene contro il Porto e sappiamo che è una squadra che va sempre in verticale, come il Parma, insomma. Anche al Parma gli abbiamo tolto parecchio di questa verticalità, per cui io credo che alcune volte ci sia un periodo dove prendi gol in determinate situazioni. Ecco, domani con il Porto dobbiamo stare molto attenti perché, lo ripeto, è una squadra molto tecnica, di grande velocità, che gioca direttamente, vanno diretti alla porta avversaria, per cui dobbiamo stare sempre molto, molto attenti".

Su Celik.
"Lui mi sembra più appunto un giocatore prettamente da difesa,  voglio che quando si ha la palla uno si proponga e lui cerca di fare quello che è nelle sue corde, alcune volte sbaglia qualche passaggio di troppo, però la volontà di partecipare, di migliorare e avete visto che ha fatto gol a Oporto proprio per una sua percussione voluta, cercata, ognuno di noi ha dei difetti e anche lui sta lavorando molto".

Come si allena questa difficoltà a centrare la porta con una squadra che ha un tasso tecnico comunque molto elevato. E se c'è qualcosa in particolare sulla quale lei preme maggiormente.
"Parma è stata una partita un po' particolare perché loro giocando in 10 hanno chiuso tutti gli spazi, un po' quello che è successo ieri all'Atalanta. Giravano, giravano e non riuscivano a trovare il varco giusto e questo può capitare in alcune partite. Però mi sembra che la squadra si stia ben comportando, sia per quanto riguarda i gol fatti, sia per quanto riguarda i gol subiti. Io non credo negli algoritmi, però le statistiche ti dicono che se tu hai determinati giocatori che sono abituati a fare un X gol, puoi trovare un anno che ne fanno di meno ma trovi anche l'anno che ne fanno di più. Per cui alcune volte è proprio questione di chi fa gol, quanti giocatori hai che possono permettersi di far gol".

Signor Ranieri, lei è un uomo di calcio, penso che conosca la storia di Pinto da Costa con il presidente del Porto, il presidente storico che è venuto a mancare sabato scorso. In primo luogo, vorrei chiederle se ha qualche ricordo particolare con lui. La seconda domanda riguarda la partita di domani contro il Porto, considerando l’ambiente olimpico, se si aspetta un gioco più di attesa, o se punta a dominare il gioco?
"Mi dispiace tantissimo, era il Porto, perché se non ricordo male 42 anni da Presidente significa tantissimo. Per quanto mi riguarda, il Porto proverà a rifare la sua partita. È una squadra giovane per cui ama giocare in quella maniera. Sarà magari un pochino più attenta ma poi sarà sempre pronta a colpirci in contropiede".