Le pagelle di Roma-Bologna 2-3

11.11.2024 10:05 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Le pagelle di Roma-Bologna 2-3
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LE PAGELLE DI ROMA-BOLOGNA 2-3

Svilar 5: qualche responsabilità in occasione del terzo gol del Bologna. È un momento particolare anche per lui.

Mancini 6: inizialmente, prende bene le misure di Ndoye. Sfortunato in occasione del primo gol emiliano, fa poi l’assist per El Shaarawy.

Ndicka 5,5: bene inizialmente su Castro, poi anche lui va in difficoltà e sfiora addirittura il gol, nel secondo tempo.

Angelino 5: bene in fase offensiva, entrando anche nell’azione del secondo gol giallorosso, ma deficitario in fase di copertura, come ampiamente prevedibile. Forse, da esterno renderebbe di più.

Celik 4: gara anonima da parte del turco, che non riesce mai a rendersi pericoloso. Dal 61’ Dahl 6: visto il contesto, non se la cava neppure troppo male.

Cristante 4: palla al piede tenta qualche imbucata ma è impossibile trovare trame di gioco decenti. Affonda, naufraga, come tutti.

Koné 5: merito suo la migliore occasione giallorossa nel primo tempo, quando va in progressione e serve una bella palla per Soulé. Dal 80’ Paredes SV.

El Shaarawy 7: nel primo tempo si fatica a vederlo in campo. Risorge nella ripresa e tiene in vita una squadra morta.

Soulé 3: è impreciso e sfortunato in occasione della traversa. Altra, ennesima, giornata no. Dal 58’ Shomurodov 6: nella mediocrità generale per lui è più facile emergere e serve l’assist per il secondo gol del Faraone.

Pisilli 5,5: inizia bene ed è sua la prima occasione, con conclusione da fuori area troppo centrale. Dal 61’ Baldanzi 5,5: sbuffa, ci prova, ce la mette tutta. Non è colpa sua, di certo.

Dovbyk 3: un fantasma sul terreno di gioco. Così tanto impalpabile, che cicca il pallone del possibile pareggio,

Juric 3: la Roma affonda ed è un pianto vederla giocare. Si fa avanti per forza di inerzia, per l’orgoglio di qualcuno mentre la rassegnazione degli altri affossa una squadra morta nel giorno dell’esonero di De Rossi. Continuare con il tecnico croato è un accanimento terapeutico. Alcune sue dichiarazioni non hanno certamente favorito la creazione di un legame con i calciatori. Detto ciò, è l’ultimo dei responsabili.