Ndicka: "De Rossi ci chiede di stare alti senza palla. Dovbyk è fortissimo"

08.08.2024 13:15 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Ndicka: "De Rossi ci chiede di stare alti senza palla. Dovbyk è fortissimo"
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Evan Ndicka ha rilasciato delle dichiarazioni ai cronisti al seguito del ritiro della Roma in Inghilterra. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni riportate da gazzetta.it.:

Lei è oramai un punto fermo della difesa giallorossa, dove state provando cose diverse.
"Come reparto dall’inizio stiamo lavorando molto sulle uscite con la palla, ma anche senza, dove dobbiamo essere più alti ed aggressivi. De Rossi ci chiede di restare alti anche quando non abbiamo il pallone. Stiamo lavorando per essere sempre corti. Noi difensori, poi, dobbiamo saper graffiare gli attaccanti quando entrano in possesso del pallone".

Intanto, parlando di attaccanti, alla Roma è arrivato Dovbyk. Da difensore che ne pensa?
"Finora ci ho fatto solo 2-3 allenamenti, ma mi sono bastati per poter dire che è un centravanti fortissimo. Ne sono certo, come sono sicuro che siano forti anche Le Fée e Soulé, due tecnicamente molto validi. Sono certo che ci daranno una mano a fare meglio della scorsa stagione".

Già, gli altri due acquisti top.
"Li stiamo aiutando a inserirsi nel gruppo. Io parlo francese e mi sto dedicando ad Enzo (Le Fée, ndr), mentre a Soulé ci pensano invece Dybala e Paredes, con cui Mati è amico da tempo. Ma questo è un ottimo gruppo, aiuta tutti ad integrarsi il prima possibile, anche Dahl, Ryan e Sangaré".

È alla Roma solo da un anno, ma sembra già un leader.
"Mi sento importante, ma in questo gruppo siamo tutti dei leader. Intendo dire che un leader per me è quel giocatore che in campo fa di tutto per dare una mano alla squadra. E in questa Roma mi sembra di vedere che tutti si comportino così. È la scelta giusta, la mentalità che serve per andare avanti e fare una buona stagione. Non servono dei leader, dobbiamo esserlo tutti insieme".

Ecco altre sue dichiarazioni al Corriere dello Sport:

Come si sente dopo la paura di Udine?
"Sto benissimo, sono tornato come nuovo, sono rinato e non ho alcun problema. Sono davvero felice che in quelle ore e in quei giorni così difficili tutta l’Italia mi abbia fatto sentire la sua vicinanza".

È stato difficile tornare a giocare?
"Soltanto all’inizio. Ho avuto paura la prima settimana subito dopo il fatto ma poi sono tornato come nuovo".

Quando scende in campo e va a contrasto con gli attaccanti non ha paura?
"No, anche perché mi sento davvero bene, è tutto a posto. Anzi, le dirò che mi sento anche più forte di prima. Soprattutto mentalmente. Queste situazioni aiutano a crescere, a maturare e, di conseguenza, anche a gestire nel miglior modo le situazioni in campo. Adesso quando gioco non ci penso più, non mi torna mai in mente quella giornata. Ogni partita è come ogni altra, e non più come quella di Udine".