Pellegrini titolare col Porto sarebbe una sorpresa

Vocegiallorossa.it

Una degli argomenti più ricorrenti, quando si parla della Roma, soprattutto alla vigilia di un incontro, è quello legato a Lorenzo Pellegrini. Il capitano giallorosso, nel bene e nel male crea sempre dibattito. Ranieri, a domanda puntuale neanche fosse l'affitto da pagare ogni mese, ha risposto da allenatore navigato qual è. Dalla frase, come impone il copione: "Tutti i miei giocatori sono titolari" a dei messaggi indiretti al calciatore (?), che spiegano meglio quella che è la realtà dei fatti. "Preferisco altri giocatori in determinati momenti della gara, quando capisco che mi può dare il 100%, lui gioca". 

Ranieri da quando è arrivato a Roma ha usato più il bastone che la carota con il suo capitano. "Quando si cade la cosa più bella è vedere con che determinazione ti rialzi". Questo è stato l'input. Parole che sono seguite ai fatti, visto che è finito in panchina. Il gol al derby doveva essere il nuovo trampolino di lancio, con una rete bella, importante e la pace sancita con quella tifoseria che non lo ha risparmiato dai fischi, finché non c'è stato Ranieri a fare da scudo in generale. 

Tuttavia i numeri sono lì a tagliare la testa al toro ed evidenziano, come ci sia chi è più titolare di altri e come, la titolarità di Pellegrini, da quando c'è il mister di San Saba sia stata messa in dubbio. Tra De Rossi e Juric, il numero 7 ha collezionato 820' in Serie A, 9 gare da titolare e 2 subentrato, con una (quella col Bologna, l'ultima di Juric) out per infortunio. Con Ranieri le panchine iniziali sono 7 (in appena 2 è subentrato), con 5 partite da titolare (che non ha mai finito) per appena 334 minuti. Per fare un esempio? Pisilli, arrivato questa stagione dalla Primavera ha collezionato 492'. 

In Europa League, Ranieri finora l'ha schierato sempre in casa, out a Londra contro il Tottenham e out in Olanda, contro l'AZ, così come è stato messo fuori dal primo minuto a Milano, in Coppa Italia. Sarà così anche stasera?