Milan, Fofana: "Essere qui è un sogno. Stavo per mollare il calcio, grazie a chi mi è stato vicino"

22.08.2024 03:00 di  Luca Campagna   vedi letture
Milan, Fofana: "Essere qui è un sogno. Stavo per mollare il calcio, grazie a chi mi è stato vicino"
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© foto di Daniele Buffa www.imagephotoagency.it

Il nuovo acquisto del Milan Youssuf Fofana ha parlato ai canali ufficiali del club rossonero nel format Face Off. Queste le sue parole riportate da Milannews.it.

Qualche anno fa eri a Clairefontaine, stavi avendo difficoltà ad andare avanti mentre ora sei un giocatore del Milan. È un sogno diventato realtà?
"È un sogno. Tutti conoscono il Milan. Lo seguo da molto tempo, sognavo di giocare per questa maglia per questi tifosi in questo stadio mitico. È incredibile, non vedo l'ora di cominciare".

Hai scelto il numero 29, c'è un motivo particolare?
"Sì e no. Era uno dei numeri disponibili e mi piaceva. Il mio primo numero era il 22, il secondo il 19. 22, 19, 29: è tutto. Si va avanti, si fa un passo avanti".

Tu sei l'ultimo giocatore francese a venire al Milan. Hai parlato con i tuoi connazionali: Théo, Maignan e gli altri?
"Sì, in estate ho parlato molto con i francesi che giocano qui. Mi hanno parlato benissimo del club, dello stadio, dei tifosi e questo mi ha aiutato nella scelta".

C'è un giocatore del Milan anche del passato a cui ti ispiri?
"A cui mi ispiro no perché avevano caratteristiche diverse. Ma ammiravo Gattuso, Pirlo, mi piaceva molto Seedorf. Per me questi tre con Kakà davanti a loro. Questi erano i miei quattro giocatori".

La tua esultanza ha un significato?
"Non c'è una spiegazione particolare. Io e due miei amici abbiamo deciso di fare questi tre gesti per dire che non sento quello che succede attorno a me, non vedo e non parlo. Lascio parlare il campo".

Chiudi gli occhi e raccontaci il tuo primo gol con la maglia del Milan.
"A San Siro. Presto, spero, e con un tiro da fuori area. Non di potenza, ma di precisione. Nell'angolino basso. E deve essere una vittoria perché se segno e non vinciamo è inutile. E spero di segnarne una decina così".

A un certo punto stavi quasi per smettere di giocare a calcio. Cosa ti ha spinto a non mollare?
"Sono state le persone intorno a me. Spesso abbiamo un'immagine negativa dei quartieri delle città, specialmente a Parigi. Ma a me ha dato molta forza. Le persone con cui sono cresciuto mi hanno sempre appoggiato, mi hanno spinto a continuare. Volevano vedermi giocare in TV e allora non sapevano a che livello giocassi. Loro aspettavano solo di vedermi giocare in TV. L'ho fatto per loro e spero siano orgogliosi di me".

Per chi non ti conosce: che giocatore sei?
"Sono un giocatore a cui piace portare dinamismo. Mi piace cambiare passo in fase difensiva e specialmente in fase offensiva. Faccio il mio lavoro in entrambe le metà campo e copro il campo il più possibile. In ogni caso io aspiro a diventare, ci sto lavorando e in futuro vedremo se riuscirò; ma se riuscirò a ottenere tutto questo penso che sarò il giocatore più forte della storia".