Il riscatto di Zalewski parte dal ritorno a sinistra

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Chi potrebbe essere il calciatore che più si avvantaggerà dell’arrivo di Rasmus Kristensen? I compagni di reparto Rick Karsdorp e Zeki Celik? Il braccetto di destra Mancini? Le punte? No: quello più avvantaggiato di tutti potrebbe essere niente meno che Nicola Zalewski, che nella scorsa stagione, a causa delle assenze dei laterali destri di ruolo, ha dovuto più volte giocare su quella fascia.

Il polacco di Tivoli arrivava dalla sua epifania come quinto di sinistra, ruolo in cui si è dovuto inventare ma che era arrivato a ben interpretare al punto da riuscire a sfornare giocate diventate ben riconoscibili, come la palla interna verso la punta. Un interpretazione del ruolo magari non inedita, ma certamente funzionale alle esigenze di squadra e a dei meccanismi che, anche grazie a lui, giravano bene. 

Lo spostamento sulla destra lo ha senz’altro penalizzato a livello offensivo ed esposto a livello difensivo: approfittando del suo disagio tattico, tanti esterni d’attacco avversari lo hanno puntato nell’uno contro uno riuscendo a passare, risultando decisivi e caricando sulle spalle del 59 colpe sicuramente sue, ma anche non. Con Kristensen a destra, oggi Zalewski è tornato a giocare sul suo binario preferito e i risultati si sono potuti toccare con mano: la sua signature move si è subito rivista, seguita dall’assist a El Shaarawy per il gol dell’1-0; essere una minaccia offensiva significa spingere indietro il diretto avversario e soffrire meno anche in fase di non possesso, che per lui, ormai ex attaccante esterno, è fisiologicamente problematica. 

La stagione che inizia tra poco meno di un mese potrebbe essere quella che definitivamente rivelerà il suo valore e giocarla in quello che ormai è il suo ruolo può decisamente aiutarlo dopo un’annata in chiaroscuro. Sempre con la consapevolezza che il suo spirito di sacrificio potrà tornare utile in caso di emergenza.