De Sanctis a VG: "Disponibile a rimanere, Spalletti è universale. Quando smetto mi vedo come club manager, ecco in quale ruolo vedrei Totti". VIDEO!
Morgan De Sanctis è stato intervistato dai microfoni di Vocegiallorossa.it. Il portiere giallorosso ha parlato del rinnovo di Francesco Totti, della sua volontà di rimanere nella Capitale ma anche del futuro dirigenziale suo e del Capitano romanista.
Totti rinnova sì o no?
“Si trovi la migliore soluzione possibile per la Roma”.
Terzo posto e ottavi di Champions: sarebbe comunque una buona stagione?
“Sarebbe una stagione”.
Real Madrid o Barcellona?
“Barcellona”.
Un aggettivo per descrivere Spalletti?
“Universale”.
Un aggettivo per Sabatini?
“Capillare”.
Un aggettivo per Pallotta
“Presidenziale”.
Un aggettivo per Totti?
“Eterno”.
Rinnovo del tuo contratto: a che punto siamo?
“Ho dato la mia disponibilità di continuare a giocare perché mi sento bene. Vediamo se questa disponibilità sarà reciproca”.
Si parla di un anno
“Assolutamente sì”.
La prospettiva di giocarti il posto con Alisson?
“Quando si firma un contratto non si pensa a quante partite si dovranno fare ma solo a mettersi a disposizione della società”.
Si parla di un futuro dirigenziale per te e per Totti quando smetterete. Cosa deve avere un calciatore per fare il dirigente e quale ruolo vedresti per te per Totti?
“Finché si fa il calciatore bisogna rimanere concentrati per fare il calciatore. Quando poi si decide di fare il dirigente bisogna studiare. L'esperienza da calciatore può aiutare ma non è determinante. Totti lo vedrei bene come presidente o vice presidente. A me piacerebbe fare il club manager”.
Ultimamente, anche in relazione al lavoro di Alex Zecca, si parla tanto di un software che potrebbe sostituire o comunque accompagnare il lavoro di un direttore sportivo. Cosa ne pensi?
“Sono favorevole all'utilizzo dei numeri e delle statistiche, anche se poi vanno contestualizzate. In questo modo si lascerebbe meno spazio alle opinioni personali, condizionate da interessi esterni, poco credibili e non suffragate dai fatti”.
Cosa non ha funzionato con Rudi Garcia quest'anno?
“I risultati hanno messo tutti in difficoltà, soprattutto la società che ha dovuto prendere la decisione di esonerare il mister. Il fatto di non essere spensierati e cattivi come all'inizio della sua gestione può aver determinato alcune situazioni però quando si inizia una stagione con un allenatore, e non la si porta a termine, grande parte della responsabilità è dei giocatori. Avevamo tutte le carte in regola per fare una grande stagione. Chi più, chi meno, siamo tutti responsabili. Auguro a Rudi Garcia di tornare presto in un club alla sua altezza per togliersi le soddisfazioni che merita”.
Un aneddoto su Walter Sabatini?
“Ho una profonda stima e ammirazione per lui. Lo ritengo un professionista serissimo, capace di fare il suo lavoro. Non ho aneddoti particolari su di lui, spero solo che possa continuare a lavorare per la Roma il più a lungo possibile”.