Champions o non Champions?

Champions o non Champions?Vocegiallorossa.it
Ieri alle 20:00Editoriale
di Gabriele Chiocchio
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Claudio Ranieri, 18 aprile 2025: “Lei scommetterebbe un euro sulla qualificazione in Champions della Roma? Lo vuole perdere, siamo onesti. Se raggiungiamo la Champions è perché le altre sbragano e noi facciamo un capolavoro”. Florent Ghisolfi, 19 aprile 2025: "Io ce ne metterei anche due (ride, ndr). Io ci credo. Il mister è stato lucido e realistico, sarà molto difficile. Con questa squadra e questo mister possiamo riuscirci. La Champions è un obiettivo ma ce ne sono anche altri, diamo il meglio ogni partita e penso che siamo la Roma, siamo pronti e siamo capaci". Il fatto che le due apicali figure sportive attualmente presenti nella Roma - vale a dire il responsabile dell’area tecnica e l’allenatore, nonché futuro consulente senior - nel giro di poche ore rilascino dichiarazioni opposte sugli obiettivi della squadra è l’ennesima stranezza di una stagione che ne ha viste fin troppe. 

Al di là delle reali possibilità dei giallorossi di entrare nelle prime quattro - pochissime, con Ranieri che, se non altro, ha dimostrato razionalità e realismo - quel che stranisce è questa distanza comunicativa tra due persone che dovrebbero remare nella stessa direzione, e che quindi, come minimo, dovrebbero accordarsi per dare la stessa versione all’esterno. Perché se all’esterno si scorge un’insicurezza di questo tipo, allora ci si può chiedere cosa succede all’interno: da questo punto di vista i giocatori chiamati in causa pendono leggermente verso il francese, pur riconoscendo la difficoltà dell’impresa e la sua fattibilità “perché lo dice la classifica”, ma guardando le prestazioni, oltre a un deficit fisico rispetto a qualche settimana fa, la scarsa aggressività, sempre ragionando ex post, può essere attribuita anche a mancanza di motivazione.

E questo sarebbe un errore: se la Champions League è improbabile - come lo è stata nelle ultime stagioni, quindi nulla di nuovo - un posto nell’Europa del giovedì deve essere inseguito e possibilmente centrato per tanti motivi. Le difficoltà ci sono già e sono quelle di cui abbiamo parlato più e più volte: aggiungerne altre sarebbe quanto meno poco scaltro, in un’annata in cui non ci si è fatti problemi a farsi del male da soli nei modi più disparati. Mancano poche partite e poi, si spera, molto cambierà: che sia Champions o non sia Champions, le si usi per inseguire un obiettivo.