Candela: "Noi tifosi non pretendiamo lo scudetto ogni anno ma qualcosa di logico". VIDEO!
Candela ex calciatore giallorosso, durante il Social Football Summit, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Vocegiallorossa.it. Queste le sue dichiarazioni:
Candela, partiamo subito dal tema caldo in Casa Roma, che è quello di Ranieri. Secondo lei è la scelta giusta oppure si aspettava qualcos'altro?
"Solo il futuro lo potrà dire, però è un esperto con tante esperienze e che ama Roma. Sicuramente da solo è difficile. Adesso la società sta pensando pure a riempire anche le altre caselle per diventare una società, una squadra completa. Non siamo una squadra per essere 12esimi o 13esimi, siamo comunque una squadra importante e bisogna ritornare sul pezzo, come si dice a Roma. Ranieri, vediamo un po' che novità ci sarà".
La convince la scelta di far proseguire Ranieri in società a fine stagione?
"È importante risolvere i problemi oggi, tutti quelli che ci sono, come ho detto, dentro la struttura, dentro la squadra. Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni lo stadio era sempre pieno e quindi bisogna dare anche soddisfazione a noi romanisti, io mi metto questa parte di tifoso, non pretendiamo lo scudetto ogni anno, però qualcosa di logico, in seguito alla nostra passione. Vediamo l'anno prossimo se il mister Ranieri ha importanza di continuare sia il progetto importante. Questo dipende da lui, dipende dal Presidente e da come si trova, che hanno mai lavorato insieme. È importante oggi, lavoriamo su quello che c'è da fare e c'è tanto da fare".
Nel corso del Social Football Summit lei ha detto che nel calcio moderno non si dribbla più perché appunto il dribbling è una presa di responsabilità. Questo discorso si può fare anche nella Roma? Manca chi si carica la squadra sulle proprie spalle?
"Era un esempio, già si faceva poco a tempo mio. Per me il dribbling non si faceva tanto all'epoca mia, si fa un po' di meno anche oggi per le responsabilità, ma si parla qui oggi della formazione, di conoscere bene, come la chiamo io la formazione, ognuno si deve conoscere bene per prendere più responsabilità, perché dipende solo da noi stessi. Non dobbiamo trovare scuse fuori dal contesto, ognuno deve prendere le sue responsabilità, sia in squadra sia in società. E questo è il mio motivo per cui oggi tutti scappiamo, e per parlare della Roma siamo tutti importanti e ognuno deve prendere le sue responsabilità".
Su Totti.
"Io giro molto il mondo e quando si parla di Roma si pronuncia tutti e poi bisogna trovare quelle che lui dove fa il meglio, ognuno ha le sue capacità, Francesco è capire se come all'epoca un pastore fa bene alla Roma o no, il giocatore, magari lui e io non eravamo d'accordo, sui giocatori di far venire il giocatore importante, lui diciamo che di calcio si capisce un po', poi ci sarà chi può e lui per lavorare per andare a prendere questo giocatore o per dire no a un altro, solo questo, trovare la posizione giusta, però come tutti nel mondo del calcio, a Roma ce l'abbiamo avuto uno, è importante, poi bisogna trovare il modo giusto dove può aiutare come ho detto, la società, può aiutare i tifosi e l'A.S. Roma".