Ranieri: "Bravi a riprendere una gara difficilissima. Vincere ti dà autostima, sono contento. Dovbyk deve capire ancora il calcio italiano"
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Intervenuto al termine della vittoria contro il Como, Claudio Ranieri ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
Ranieri a SKY
Il Como?
"Vi avevo avvisato, conosco il lavoro di Fabregas. Questa è un'ottima squadra che si sta completando, sono convinto che sarà il Parma degli anni '90 del futuro, abbiamo faticato. Nel primo tempo li volevamo prendere alti, ma palleggiavano con 1-2 tocchi e non ci riuscivamo. Ho detto ai ragazzi di stare compatti, abbiamo continuato a pressare alto e ci hanno fatto gol. Poi è stato un bene riprendere una gara difficilissima".
I cambi.
"L'allenatore sa quando metterli: Dovbyk l'ho rivisto ieri, Saelemaekers è stato male in settimana e non potevo farlo giocare dall'inizio. Volevo togliere Dybala, ma si è fatto male Celik e volevo mettere Baldanzi. Sono una serie di circostanze, ma so che ho i giocatori che possono fare la partita e sto tranquillo".
Ci sono state delle difficoltà.
"Il Como gioca bene, ha personalità. Quando perde palla ti pressa subito. Ho detto a Fabregas che farà una grande carriera, come da calciatore".
La sua squadra è lucida e forte mentalmente.
"Sono d'accordo, vincere ti dà autostima e sicurezza. Adesso tutti si aiutano e si parlano e questo aiuta. Sono molto contento della squadra".
Le parole di Ancelotti?
"Mi lasciate perdere?! Come fate a fare queste domande (ride, ndr). Avevo letto (ride, ndr)".
Ranieri a DAZN
Nell'azione del gol di Dovbyk c'è tutta l'essenza della sua Roma?
"Tutta la partita è stata difficile, onore al Como. Come avevo detto ai ragazzi e in conferenza è una squadra che gioca bene ed è in salute, sanno come posizionarti e come creare problemi. Però non ci siamo stati a perdere, i ragazzi hanno saputo come reagire e hanno fatto veramente una gran partita".
Cosa ha detto a Fabregas? È stata una seduta dal dentista senza anestesia?
"L'avete vista tutti, è stata una partita difficilissima. A Fabregas ho detto che per me raggiungerà livelli importantissimi. Un allenatore così giovane che fa giocare la squadra in quella maniera, con quella qualità, è destinato ai top club. Il Como stesso diventerà un top club, sono convinto farà il percorso del Parma negli anni 90. Poi vedrà lui dove andare perché è un ragazzo in gamba".
Cosa ha pensato sul palo del Como? Il finale si poteva gestire meglio?
"Sì, glielo dicevo di giocare a due tocchi e di rallentare la partita, perché chi vince ha tutto l'interesse ha tenere sotto ritmo la partita. se tu la continui a tenere alta e a cercare il gol della serentià aumenti la voglia degli avversari di venirti a cercare. Va bene cercare il gol ma con più raziocinio".
Dovbyk è tra gli attaccanti arrivati quest'anno ad aver segnato di più.
"Deve capire ancora un po' il calcio italiano e come posizionarsi. A volte non riesce ad essere tra avversario e palla, a volte l'avversario gli mette le mani, cerca di cinturarlo, tutte cose che in Spagna no nfacevano. si sta adattando piano piano, non l'ho potuto schierare titolare perché si è allenato solo ieri. anche Saelemaekers non è stato bene. Sapevo di avere dei giocatori in panchina col minutaggio ridotto e buon per noi che la squadra ha fatto un secondo tempo strepitoso. Anche nel primo, perché il Como è un'ottima squadra".
La scelta di Dybala, Pellegrini e Soulé insieme?
"Credo che Soulé sappia sia attaccare che difendere, può fare quello che fa Saelemaekers sulla destra. Pellegrini lo sappiamo, quando giochiamo con una punta, che sia Dovbyk o Shomurodov, lui sta sul centro sinistra. Avendolo su quel lato può venire a fare anche il terzo centrocampista".
Sulla gara con l'Athletic.
"Sarà una partita difficile, ieri li ho seguiti e non meritavano di perdere contro l'Atletico Madrid. Sarà difficile, bella perché entrambe vorremo passare il turno. La giocheremo a viso aperto con la nostra tattica, e loro con la loro, cioè di andare in verticale con ottimi giocatori".
Ranieri in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
Avete sofferto sul 2-1. È arrabbiato per questo?
«Non siamo riusciti a gestire la partita nel modo migliore. Sapevamo che in una gara del genere avremmo dovuto abbassare un po’ il ritmo, far girare di più il pallone e cercare il gol della sicurezza. Invece, abbiamo continuato ad attaccare in verticale o a forzare giocate dentro senza essere abbastanza lucidi. C’era la voglia, la frenesia di chiudere la partita, ma così facendo l’abbiamo lasciata aperta fino alla fine. Bisogna però fare i complimenti a questa squadra. Spesso ci si riempie la bocca con il nome dell’avversario, altre volte non lo si fa abbastanza. L’avevo detto l’altro giorno in conferenza stampa: sarebbe stato come andare dal dentista senza anestesia. E così è stato».
Ci sono spesso situazioni di rischio.
«Stiamo lavorando su questo. Non è facile, è semplice da dire, ma poi metterlo in pratica è un’altra cosa. In campo ci sono sempre dei pericoli: anche se dico di gestire il possesso, di far girare la palla e di abbassare il ritmo della gara, non sempre ci si riesce, perché non è così semplice. Loro sanno che cerchiamo sempre di attaccare in verticale, ma ci sono momenti in cui bisogna avere pazienza, aspettare e essere più precisi nei passaggi».
Ha vinto lei la partita.
«Mi fa piacere parlarne, ma allo stesso tempo mi dispiace. So che Dovbyk non poteva giocare 90 minuti, l’ho visto solo ieri per la prima volta. Su Saelemaekers, non avremmo detto nulla, ma ero consapevole che non aveva i 90 minuti nelle gambe. Quindi, se lo avessi schierato dall’inizio, poi non lo avrei avuto nel momento decisivo. Sapevo che Soulé poteva darmi qualcosa in più su quel lato del campo. Sono tutte scelte che questi ragazzi mi permettono di fare. Per questo, il valore aggiunto sono i giocatori e la profondità della panchina, che sto cercando di gestire con attenzione. Pian piano, anche quelli che finora hanno giocato meno saranno disponibili e daranno il loro contributo, esattamente come chi è già abituato a stare in campo. Non è facile cambiare tre, quattro, cinque giocatori e mantenere la stessa qualità di gioco».
L’esperimento di far coesistere Soulé e Dybala l’ha soddisfatta? Dovbyk?
«Se ricordate, l’avevo messo lì anche col Napoli, anche se giocavamo in modo diverso. “Celik è un ragazzo con grandi qualità. Dovbyk aveva una grande voglia di tornare in campo. Per tanti giorni si è allenato da solo, in piscina, ma il desiderio di giocare a calcio lo ha spinto a dare il massimo. È cambiato molto e ha fatto davvero un ottimo lavoro».
Siete a quattro punti dal sesto posto.
«Dobbiamo costruire la nostra identità, a prescindere dagli avversari e dalle altre squadre. L’ho sempre detto: non sono abituato a fare calcoli, sono abituato a lavorare e a cercare di ottenere il massimo da me stesso. E se voglio il massimo da me stesso, lo pretendo anche dagli altri. Non ho fatto tabelle né previsioni. Ho semplicemente detto quello che vi dico ora: siamo in un gruppo molto competitivo e lotteremo fino alla fine. Dobbiamo continuare con tutte le nostre forze, perché sono convinto di una cosa: se riusciamo a rimanere agganciati sia in campionato che in Europa, potremo giocarci le nostre chance nelle partite decisive. Ora vediamo nomi importanti e squadre blasonate, ma inizialmente anche loro erano lì a lottare, proprio come noi. Quindi, continuiamo a lavorare con intensità e serietà durante gli allenamenti. Questi punti sono fondamentali e potrebbero rivelarsi decisivi nelle fasi finali della stagione».
Sul Como.
«Gioca con un quinto o, se vogliamo chiamarlo così, con un quarto nel 4-3-3. Lui riporta sempre indietro Nico Paz per garantire una presenza centrale, mentre gli esterni vengono controllati. Credo comunque che gli esterni vengano sempre fatti arretrare per formare la linea a cinque. All’andata c’è stata quella situazione, e poi c’è stata la nostra rete».
Come vede l’Athletic Club?
«Non meritavano di perdere. Ha sempre attaccato in verticale con ottimi giocatori ed è andata più volte vicina al gol, al pareggio e persino alla vittoria. Mi aspetto comunque una gara molto vibrante. Affrontiamo la quarta squadra della Liga, sappiamo che il loro bacino di reclutamento di giocatori è limitato, ma proprio questo li rende un gruppo molto unito, compatto, una vera squadra. Sarà una partita difficile sia sul campo che dal punto di vista dell’intensità, ma noi ci siamo e vogliamo fare bene. Poi vedremo come andrà».
Ranieri ai canali del club
Sulla partita.
“Conosco bene il Como. Abbiamo avuto un’involuzione nel primo tempo perché la squadra voleva andare a prendere alti gli avversari, mentre io dicevo di restare bassi perché facevano girare bene la palla. Avevamo avuto alcuni squilli di tromba, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio restare compatti per ripartire in contropiede. Lo avevamo fatto in un paio di occasioni, ma non siamo riusciti a far male al Como. Non andava bene per noi prenderli alti. Nel secondo tempo i ragazzi hanno avuto una grande forza di reazione e carattere e hanno vinto la partita”.
Inizia a dare un occhio alla classifica?
“No. Vedo solo la squadra che incontro e da stasera comincio a studiare l’Athletic. È una bella squadra, è quarta in classifica e nell’ultima ha perso male contro l’Atletico Madrid. Prepariamoci bene”.
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