Stadio della Roma, anche il Consiglio di Stato respinge la richiesta dei residenti di sospendere le operazioni di sgombero a Pietralata

06.08.2024 10:07 di  Luca Borgogno   vedi letture
Stadio della Roma, anche il Consiglio di Stato respinge la richiesta dei residenti di sospendere le operazioni di sgombero a Pietralata

Continuano le buone notizie riguardo il nuovo stadio della Roma che sorgerà a Pietralata.  Dopo che già il Tar aveva respinto la richiesta dei residenti di sospendere l’efficacia delle ordinanze di sgombero delle aree di Pietralata, nella giornata di ieri la medesima decisione è stata confermata anche dal presidente della settima sezione del Consiglio di Stato. Queste le sue parole, riportate da Il Messaggero
“Considerato che, in relazione alla fondatezza del ricorso, non sembrano emergere elementi idonei a superare quanto esposto nell’ordinanza del Tar, e tenuto presente che l’appellante non dimostra in alcun modo un “titolo” giuridicamente plausibile che non assimili la sua posizione a quella di un soggetto immessosi arbitrariamente nella detenzione del bene, come peraltro fatto presente nella memoria depositata in data odierna da Roma Capitale; respinge l’istanza presentata”.

Anche l’assessore dell’Urbanistica, Maurizio Veloccia, ieri ha spiegato le conseguenze della decisione del Consiglio di Stato:
"Al momento, pertanto, i provvedimenti impugnati possono essere eseguiti. Si rammenta che le aree in oggetto appartengono al patrimonio indisponibile di Roma Capitale e furono consegnate anni addietro in detenzione precaria con l’esplicito impegno al rilascio immediato a semplice richiesta. Solo a valle della mancata riconsegna dei beni come da pattuizioni, l’Amministrazione è stata costretta all’avvio delle procedure di recupero forzoso, a cui è stato opposto ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, che ha rigettato l’istanza cautelare volta a bloccare le azioni di recupero delle aree. Le azioni avviate, dunque, sono finalizzate al recupero di aree espropriate ed indennizzate da tempo, che Roma Capitale ha il diritto di veder riconsegnate alla propria disponibilità”.