PINZOLO - Alisson: "Ecco perché ho scelto la Roma. Szczesny? Ci sarà una concorrenza leale". Baldissoni: "Spero che possa fare la stessa carriera di Falcao". FOTO! VIDEO!

11.07.2016 14:57 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: dagli inviati Alessandro Carducci, Luca d'Alessandro e Gabriele Chiocchio
PINZOLO - Alisson: "Ecco perché ho scelto la Roma. Szczesny? Ci sarà una concorrenza leale". Baldissoni: "Spero che possa fare la stessa carriera di Falcao". FOTO! VIDEO!
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Altra giornata di presentazioni ufficiali nel ritiro di Pinzolo. Dopo Gerson, infatti, quest'oggi è la volta del connazionale Alisson, che sarà ufficialmente presentato alla stampa. Come di consueto, Vocegiallorossa.it seguirà LIVE l'evento con tutti i contributi del caso.

Prende la parola Mauro Baldissoni: "Buongiorno e ben ritrovati. Diamo il benvenuto ad Alisson, un altro brasiliano, abbiamo studiato la pronuncia perfetta. È molto giovane ma già ha 108 presenze con l'Internacional e 9 con il Brasile di cui ha difeso la porta in Copa America. La Roma ha già comprato un giocatore da quel club, ovvero Falcao, non possiamo che augurargli la stessa strada di successi con Falcao".

Iniziano le domande per Alisson.

In questi giorni ha parlato molto con Spalletti...
"Ho parlato con il mister, mi ha spiegato come devo comportarmi e far ripartire l'azione sempre da dietro. Sono contento di essere qui, a Roma ha giocato Falcao che è stato un idolo, spero di ripercorrere le sue orme".

Differenze rispetto agli allenamenti con l'Internacional?
"Differenze ce ne sono con l'allenamento dei portieri, per quanto riguarda gli altri momenti l'allenamento è molto simile all'Internacional".

La stimola o le dà fastidio l'eventuale ritorno di Szczesny?
"Sono felice di essere qui, sono qui per dimostrare il mio valore e per tutte queste persone darò il meglio".

Preferisce Buffon o Neuer?
"Sono cresciuto con il mito di Buffon, poi ora c'è Neuer. L'italiano è più forte tecnicamente, il tedesco si basa molto sulla velocità, li ammiro entrambi".

Quando ha firmato le è stata prospettata la possibilità di giocare titolare, ora rischia di stare in panchina: che ne pensa? Per quanto riguarda la possibilità di diventare comunitario?
"Per quanto riguarda Szczesny ribadisco che non è un tema importante, è forte e ha fatto bene, ci sarà una concorrenza leale. Sono qui per dimostrare il mio valore. Potrei diventare comunitario ma non c'è nulla di concreto".

Perché ha scelto la Roma e non la Juventus?
"Il motivo è molto semplice, per la fiducia che da subito hanno riposto in me, mi hanno proposto un ottimo progetto di lavoro, per me è la scelta giusta, io e la mia famiglia staremo bene a Roma".

Quali sono le sue caratteristiche?
Interviene prima Baldissoni: "Punti deboli non li riveliamo". Continua Alisson: "È difficile parlare di me stesso, mi ritengo rapido che ha un buon senso della posizione e del piazzamento, cerco di vivere attivamente la partita, ho una buona uscita di palla per far ripartire l'azione ma posso migliorare, qua mi concentrerò nelle uscite di palla al piede".

Si aspettava di più dalla Copa America?
"Certo, volevamo vincerla ma il calcio è cosi, in Brasile c'è un momento di ricostruzione e lavoreremo per tornare a dare soddisfazioni ai nostri tifosi".

Nell'evoluzione del ruolo del portiere si guarda a come i portieri usano i piedi. Anche in Brasile è così oppure è una cosa che vede solo in Italia?
"Personalmente, a livello di club, ho sempre cercato di giocare con i piedi per diventare un portiere moderno e per aver un occhio nel calcio europeo. Anche il Brasile si sta adattando pur mantenendo il nostro stile ma restano ancora dei preconcetti, se un tifoso vede un pallone dietro al portiere inizia a rumoreggiare. Ho sempre cercato di giocare la palla al piede perché ho tanti compagni di nazionale abituati a giocare così, cerco di essere una risorsa aggiuntiva".

Cosa significa avere in squadra Totti? Le ha detto qualcosa?
"È un grande onore giocare con un giocatore come Totti, è un idolo italiano e mondiale. Mio nipote si chiama Francesco in omaggio a lui. Parlo poco italiano e ancora non ho parlato con Totti.

Ha avuto modo di conoscere invece con l'ex portiere giallorosso suo connazionale Doni? Come procede l'ambientamento?
"Non lo conosco personalmente, ho visto alcune partite con la Roma e mi piacerebbe conoscerlo. Roma è una città simile a Porto Alegre almeno per il clima, d'estate è calda e d'inverno è freddo. Non avrò problemi con la lingua, già in Brasile parlavo italiano, non avrò problemi".

A Roma spesso si dice che i portieri brasiliani sono discontinui: se la sente di smentire tale affermazione?
"Non sapevo di questa visione che si ha dei portieri brasiliani. Sono concentrato a migliorare, un passo alla volta e a migliorarmi con tutti i miei compagni. Un portiere deve essere costante, non può giocare bene una partita e male in un’altra. Ci sono riuscito con l’Internacional, lo farò anche a Roma".

Perché ha scelto il 19?
"Non c'è un motivo specifico, anche nelle altre squadre in cui ho giocato ho indossato numeri diversi".

In passato Falcao ha dichiarato che hai problemi a guidare la difesa...
Prende la parola Baldissoni: "Non ci risultano queste parole". Continua Alisson: "Mi sorprendono queste voci, sono diventato capitano per la mia capacità di guidare la squadra. Il portiere deve usare la forza e la testa e può capitare di prendere una decisione errata".

 

 

 

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