De Rossi simbolo di un progetto continuativo: la Roma è avanti rispetto alle concorrenti?

15.08.2024 07:58 di  Luca Campagna   vedi letture
De Rossi simbolo di un progetto continuativo: la Roma è avanti rispetto alle concorrenti?
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Aspettare la fine della stagione e dunque il trascorrere dell'estate calcistica è il modo più naturale per una squadra di fare tabula rasa e ripartire da zero, o quasi, per quanto riguarda allenatori, idee tattiche, sistemi di gioco e interpreti. Quanto appena descritto non è altro che la situazione in cui si sono ritrovati molti club di Serie A, in cui si è scatenato un vero e proprio valzer delle panchine che si è protratto per più settimane e ha coinvolto anche le più grandi forze del nostro campionato, come Milan, Napoli e Juventus. Come si posiziona la Roma in questo contesto? Dov'è che i giallorossi possono dire di trovarsi già avanti nel lavoro e di non aver nulla da invidiare ad altre piazze?

IL CONFRONTO CON LE DIRETTE AVVERSARIE - In primo luogo, la società capitolina si è dimostrata decisa nel voler proseguire il progetto iniziato a metà della scorsa stagione con mister Daniele De Rossi, che ha avuto la possibilità di ripartire da un gruppo entrato nella fase finale di metabolizzazione dei concetti e delle dinamiche di gioco proposte negli ultimi mesi, seppur non avendo a disposizione un organico pienamente soddisfacente già dall'inizio del raduno. Eppure, questo non si sarà rivelato un grande problema per il tecnico, anzi è stato sicuramente un modo di inserire gradualmente ogni nuova pedina, partendo dal primo investimento pesante dell'era Ghisolfi, ossia Le Fée, fino ad arrivare agli ultimi innesti Soulé e Dovbyk, con l'argentino che sembra essere già sufficientemente integrato nelle trame offensive e di costruzione dell'azione.
Molti tra i club che la Roma dovrà fronteggiare nella lotta per ottenere un piazzamento valido per la qualificazione alla Champions League 2025-2026 si stanno trovando, e forse si troveranno, più in difficoltà sotto questo punto di vista poiché sarà inevitabile avere qualche inceppo iniziale nell'acquisizione dei concetti e nel creare coesione tra allenatore e gruppo squadra. Basti pensare al Napoli, che dopo un'annata disastrosa sta cercando di ricostruirsi sotto la guida di Antonio Conte, ma non ha ancora a disposizione gli acquisti richiesti da quest'ultimo, o alla Juventus che ha faticato molto nel pre campionato dovendo assorbire un'idea di calcio elaborata come quella di Thiago Motta, ma anche al Milan di Fonseca, la Fiorentina di Palladino e il Bologna di Italiano. Tutti sono di fronte a dei cambiamenti.
Quindi i giallorossi non devono avere nulla da invidiare ai top team che si sono accaparrati alcuni tra gli allenatori più blasonati presenti sulla piazza, anzi deve fare di questa sua "non novità" un punto di forza per non farsi intimorire dalla grandezza dell'avversario e credere nelle sue potenzialità. A tal proposito, De Rossi saprà come trasmettere questa idea di base ai propri giocatori grazie alle sue qualità da leader.

IL MERCATO SERVE, MA NON È TUTTO - Tuttavia, la persistente assenza di alcuni elementi indispensabili per il nuovo organico come i famigerati terzino destro, difensore centrale, esterno sinistro offensivo e centrocampista può apparire come una contraddizione rispetto a quanto trattato precedentemente. È anche vero che non si può avere tutto e subito e bisognerà attendere ancora qualche giorno, o forse settimana, per la definizione di alcune cessioni decisive per poi rifiondarsi sul mercato, come rivelato dal tecnico nel post partita di Everton-Roma. Per ovviare a questa questione i giallorossi hanno già dimostrato di poter esprimere in campo le idee del mister indipendentemente dagli interpreti, in quanto a oggi la Roma dispone di una rosa interscambiabile, dato già ampiamente trattato, e di tanti giocatori di qualità pronti ad interpretare la filosofia di gioco richiesta in tanti modi e adattandosi a più soluzioni.