Fare le cose semplici, e farle bene, è la cosa più difficile del mondo
Sono passati due mesi e mezzo ma sembrano due anni e mezzo da quando Claudio Ranieri si è seduto sulla panchina della Roma. Prese una squadra aloa sbando, sfilacciata, una serie di calciatori impauriti che non riuscivano a ragionare da blocco unico e a esprimere le proprie qualità.
Ora la Roma è una squadra, con i suoi difetti, le sue mancanze, ma è una squadra che sa essere forte, che ha giocatori forti e che può ancora migliorare tantissimo. Chiamatelo l’aggiustatore, il normalizzatore, come vi pare. Fare le cose semplici, e farle bene, è la cosa più difficile del mondo e Ranieri ci sta riuscendo. Al di là dell’importanza della vittoria, è da sottolinea come essa sia arrivata. La Roma si è mossa e ha ragionato come un blocco unico, un unico corpo che si è mosso bene, concedendo poco o nulla e muovendosi con intelligenza.
I SINGOLI - Da segnalare l’ennesima ottima prestazione di Angelino, arrivato nella Capitale avvolto dallo scetticismo di chi l’aveva visto al massimo su Youtube, e oggi tra i terzini sinistri più decisivi in Italia. Il gol è solo la ciliegina sulla torta a un lavoro che parte da lontano, un lavoro costante. Da notare anche l’assist di Soulé per Shomurodov, proprio ciò che chiede Ranieri: concretezza e pochi fronzoli. Infine, l’ennesima prestazione di livello di Hummels (capito Juric?) e il modo con cui Dybala tocca il pallone, che farebbe innamorare di questo sport qualunque eretico.
Finalmente, si inizia un pochino a divertirsi.