La mejo gioventù contro lo scempio del primo tempo
Alla Roma servono la spensieratezza, la voglia e la spontaneità dei giovani per agguantare il pareggio contro l'Hellas Verona. Evitata l'ennesima sconfitta, ma il bicchiere è sicuramente mezzo vuoto. Finché si è giocato a calcio, la squadra allenata da Tudor si è dimostrata un undici più preparato di quello giallorosso. Non è un caso che il primo tempo sia finito con uno 0-2 senza troppi appelli. Una Roma spenta, incapace di creare un'azione ragionata, soltanto ripartenze, con qualche giocatore non pervenuto.
Mourinho non si schioda dal 3-5-2 anche con 2 difensori centrali out ed è Karsdorp ad adattarsi con Maitland-Niles quinto di destra. Il tecnico portoghese corre ai ripari dopo 45' disastrosi e leva Vina e Sergio Oliveira (a cui servirebbe un approfondimento a parte). Cambio modulo? No, è Zalewski a essere rispolverato e a fare il quinto a sinistra, una mossa che si rivela decisiva. Così come quelle di Volpato per Afena-Gyan (più meteora che astro nascente) e di Bove.
La Roma è brava a spostare il piano del match da partita di calcio a partita di pallone dove l'intensità prevale alla tattica. Ecco che il guizzo di Volpato (squalificato in Primavera e quindi aggregato alla prima squadra) riapre i giochi. I giallorossi non offrono grandi spunti, ma la partita è in mano loro. Non c'è neanche l'inserimento spasmodico delle punte, perché fondamentalmente Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy, Shomurodov e Perez sono out (questo dovrebbe essere da insegnamento per Mou) e la Roma resta in un certo senso sempre ordinata nella sua ricerca del pari. Pareggio che arriva grazie a una grande giocata di Bove. L'ex Boreale si era presentato con un lancio di prima di trenta metri in profondità per Pellegrini, un segnale che avesse il piede caldo. Il gol del definitivo 2-2 (destro a fil di palo) serve a salvare la faccia, dimostra ancora una volta quanto sia buono il lavoro dello staff giovanile del club e allo stesso tempo apre alla domanda di come sia possibile che 2 giovani del vivaio e un attuale primavera riescano a cambiare una squadra che con i titolari sia stata in balia dell'Hellas Verona. Non poteva mancare anche stavolta il Mourinho show. L'allenatore è stato espulso e non si è presentato ai microfoni della stampa a fine match.
La gioia per una partita in un certo senso vinta dai giovani, viene subito smorzata dalla cruda verità, quella di una squadra che ha sprecato l'ennesima occasione per far vedere di avere ancora chance di risalire in campionato. Terzo pareggio di fila in Serie A, due di questi in rimonta. Troppo poco.