Mancini: "Fa male. Anche oggi tanti tifosi presenti, sono il 60% delle nostre vittorie". VIDEO!
Intervistato dopo il pareggio per 1-1 sul campo dell'Union SG, Gianlca Mancini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
Gianluca Mancini a Sky.
Avete perso la voglia di fare calcio?
"No, la voglia di giocare a calcio non ci manca, siamo professionisti e cerchiamo di fare quello che ci chiede il mister. Di sicuro mancano i risultati, che sono quelli che ti fanno rendere al meglio. Arriviamo da una sconfitta contro il Verona, oggi un pareggio, bisogna fare qualcosa di più. Non molliamo e cercheremo di portare a casa 3 punti domenica".
Sull'arrivo dei Friedkin.
"Io sono pagato per fare il calciatore e cerco di farlo al meglio. Il presidente fa le sue scelte, noi ci concentriamo sul campo. Le questioni societarie non spettano a me. Quando mi è stato chiesto qualcosa ho dato il mio parere, ma solo perchè mi è stato chiesto. Noi calciatori ci occupiamo solo del campo e di quello che ci chiede l'allenatore".
Sulla leadership.
"In questo spogliatoio ci sono tantissimi grandi calciatori e soprattutto uomini. Io lo vivo, sto più con i miei compagni che con la famiglia. Lo vedo nei loro occhi, come sono, come si comportano. Sono tutti dei leader, a volte posso essere un po' giù e vengo tirato su dai miei compagni e viceversa. Sappiamo che questo è un momento triste perchè i risultati non arrivano, ma il gruppo non si può toccare, sta facendo il massimo, ma non sta bastando".
La vecchia guardia deve essere un punto di riferimento.
"Sono d'accordo con te. Abbiamo fatto gol al 62' e dobbiamo essere più bravi a leggere i momenti della partita. Abbiamo cercato di chiudere la partita e abbiamo preso gol su un corner. Fa male, perché in questo momento contano solo i 3 punti. Oggi era presente tantissima gente a supportarci. Io sono qua a Roma da 6 anni e quando i compagni nuovi mi chiedono racconto sempre le notti fantastiche in Europa, quando l'Olimpico era una bolgia e vedevo gli occhi degli avversari terrorizzati. I tifosi della roma sono il 60% delle vittorie della Roma perché danno quel qualcosa in più che adesso sta mancando. Non possiamo dirgli niente ai tfosi e sta a noi adesso riportarli dalla nostra parte".
Gianluca Mancini in Mixed zone.
Domanda di Vocegiallorossa.it - Può subentrare un po' di frustrazione nel vedere che i risultati non arrivano in nessun modo?
"Assolutamente. Quando non vinci subentra delusione, tristezza, frustrazione, per le squadre di calcio, per i giocatori, per i allenatori, va in campo per vincere, per portare a casa tre punti. Quando arrivano con difficoltà, c'è frustrazione in certe occasioni e arrabbiatura tantissima. Però bisogna cercare di portare a casa, perché sono, come ho detto e ripeto, la cosa più importante in questo momento".
Sull'esclusione di Hummels.
"Sono un ammiratore di Mats, perché sono più giovane di lui. L'ho visto al bar con i miei amici durante la finale di Champions. Mi viene spontaneo chiamarlo 'il professore' perché, solo a guardarlo, si capisce che è un campione. Si è integrato molto bene nel gruppo ed è un vero leader. Anche se gioca poco, è sempre positivo e parla molto con noi, cercando di motivarci. Per quanto riguarda le scelte tecniche, mi limito a osservare: non posso rispondere perché questo è compito degli allenatori."
Sul gol.
"No, sicuramente il gol mio conta fino a un certo punto. Era più importante vincere. E sì, magari a occasioni abbiamo forse meritato un pochino di più. È stata una partita maschia, una lotta, il campo era quello che era. Abbiamo cercato di fare il massimo di quello che ci ha chiesto il mister. Siamo delusi e arrabbiati per il risultato, perché volevamo tre punti".
Ci credete ancora nel cammino Europeo?
"Ci crediamo, sappiamo che avremo delle partite molto toste con le squadre forti e cercheremo di ribaltare la situazione per andare avanti".
Su Juric.
"Noi il mister lo seguiamo, cerchiamo di fare quello che ci chiede, quello che prepara al meglio delle nostre possibilità".
Gianluca Mancini ai canali ufficial del club
"Abbiamo un po' di sfortuna, ma bisogna cercare di andare oltre questo e cercare di fare punti che non stiamo facendo. Dobbiamo stare testa bassa, pensare partita per partita e cercare di fare i più punti possibili".
Non siete calciatori che si danno alibi, è più una questione di testa?
"Sì, sicuramente. I risultati ti portano a vivere meglio le partite, la settimana. Ci sono delle prestazioni in cui ci sono stati episodi un po' sfortunati. Possibile rigore, il palo di Baldanzi e altre occasioni. Alla prima sbavatura prendiamo gol e non portiamo a casa i tre punti. È difficile, ma non bisogna darci per sconfitti. Continuiamo a cercare di fare girare la ruota per portare a casa i tre punti che sono la cosa più importante".
Il rigore era nettissimo nei tuoi confronti e non ti sei reso conto lì?
"No, in campo ho sentito che mi ha toccato e sono caduto perché ho sentito il tocco. Dal campo ci sono arbitro e VAR che sono lì apposta per controllare. L'arbitro mi ha detto che avevano controllato e che non era. Siamo andati avanti anche su quello".