Mourinho: "Abbiamo lottato, nonostante le difficoltà. Sono più orgoglioso che triste ma sono due punti persi. Se mi serve un difensore? Posso sentire la Femminile"
Al termine di Roma-Milan, ha parlato José Mourinho.
José Mourinho a DAZN
Più soddisfatto o arrabbiato?
“Se si parla solo di prestazione è giusto per noi. Solo noi con quello che abbiamo costruito come squadra possiamo giocare una partita contro il Milan così con tutte queste difficoltà. Non siamo una squadra con una rosa ricca e oggi non ne avevamo tanti. Con tutte queste difficoltà, abbiamo lottato fino ai nostri limiti e solo noi potevamo farlo. Sono più orgoglioso che triste. Ovviamente anche triste perché avevamo la vittoria in tasca”.
Abraham e Belotti?
“Ci sono allenatori che giocano come vogliono, scelgono i giocatori e gli schemi. Noi dobbiamo costruire le partite con quello che abbiamo a disposizione. Posso dire che questi ragazzi sono fantastici e diamo tutto quello che abbiamo”.
Sta pensando a un cambio di sistema dopo l’infortunio di Kumbulla?
“La squadra Femminile che ha vinto, e ne approfitto per fare i complimenti, ha una difensore centrale forte che giocava nel Bayern Monaco e magari potrebbe giocare con noi (Carina Wenninger, ndr)”.
Sarà un mese molto difficile adesso.
“Siamo lì e faremo tutto quello che possiamo fare. Sono un allenatore molto orgoglioso”.
Due punti persi o uno guadagnato?
“Due punti persi”.
José Mourinho in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Marco Rossi Mercanti)
Prova di grande solidità nonostante tutto. Quanto brucia il risultato?
“Sono triste, ma sono più orgoglioso che triste. Solo noi possiamo fare quello che abbiamo fatto, solo noi con tutti i nostri limiti, solo noi con tutti i giocatori che abbiamo perso, potevamo questa gara contro il Milan. Il Milan ha due squadre, una in campo e una in panchina. Non sono invidioso di Pioli, è sempre corretto e simpatico con me, lui aveva due squadre noi metà squadra. Sono triste per il risultato, ma sono più orgoglioso, quello che si poteva fare non si è potuto fare se hai un difensore centrale in panchina ne metti uno in più. Quando sono entrati De Ketelaere e Origi metti un difensore centrale in più se lo hai, se tu hai i giocatori di centrocampo con questo tipo di gioco diretto, tutto si può fare. Quando la materia te lo permette puoi farlo, con quello che abbiamo abbiamo fatto una partita straordinaria per organizzazione e sacrificio. Perdiamo un giocatore fondamentale a centrocampo, entra un bambino come Bove poi gli esce la spalla e non può continuare. Sono super orgoglioso e sono sicuro che i romanisti vadano a casa come vado io, tristi ma orgogliosi. L’altro giorno dicevo scherzando che se serve gioca Svilar, ma scherzi a parte la cosa sta diventando difficile per noi. A me non piace fare il dottore, ma mi sembra che la situazione di Kumbulla sia la peggiore di tutte”.
La lotta Champions?
“La lotta Champions è per quelli che hanno investito per la lotta Champions, a noi non appartiene quella lotta. Siamo lì perché i ragazzi fanno un lavoro incredibile, è il loro obiettivo. Noi siamo là perché siamo bravi e lo sono anche io anche se qualcuno dice di no, mi dicono che sia arrogante. Siamo là e facciamo il possibile, siamo là dove devo stare gli altri. La nostra stagione è fantastica, ma arriviamo dove tutto si decide con queste difficoltà. La prossima è Monza, hanno 24 ore in più di noi per preparare che è una cosa abbastanza normale con noi, però andiamo là. Abbraccio Galliani al mio arrivo”.
I punti tolti e rimessi alla Juventus sono una difficoltà per chi allena?
“Magari sì, magari no. Sono in Italia da quattro anni, due più due, ed è un po’ normale. Quando parliamo di Giustizia Sportiva, dico che quando prendo una squalifica possa andare in panchina perché mi devono due panchine. Non sono stato con Sassuolo e Lazio, ora è colpevole Serra ma le due partite non posso giocarle di nuovo. Paratici ha perso il suo lavoro, poi ora lo hanno assolto e può lavorare. La Juventus prima -15 poi +15, non posso dirti se abbia influito o meno, ho sempre guardato la Juventus con 15 punti in più lo ha detto anche Allegri. Ci divertiamo”.
Il punto su Dybala e Wijnaldum? Gli altri infortunati?
“Se andiamo a parlare di infortunati, devo fare un po’ il dottore e non mi piace. Karsdorp penso di non rivederlo più in campo, Llorente penso di non vederlo più in campo, Kumbulla non lo rivedrò più in campo al 100%. Smalling abbiamo la speranza di averlo, vediamo tra una-due partite se possibile. Wijnaldum è vicino al rientro, su Dybala non lo so. Abbiamo protetto l’adduttore per tornare con l’Atalanta, ma era in panchina per non giocare. Anche se il Milan avesse segnato, non lo avremmo messo in campo. Matic è squalificato contro il Monza, però andiamo avanti. Ho fatto allenatore tanti anni con rose con 1.000 opzioni, ora devo stare con un gruppo di ragazzi straordinario, sono super orgoglioso di lavorare con loro. Ah Belotti è uscito ma non riusciva a respirare, nelle scale prima di rientrare ha alzato bandiera bianca, era impossibile continuare”.
Abraham aveva chiesto il cambio prima del gol? Il piano gara aveva funzionato tenendo basso Celik.
“Leao è devastante se ha spazio, Celik ci ha giocato con il Lille e lo conosce bene. Ibanez è abituato a scivolare quando si pressa alto, abbiamo controllato abbastanza bene. C’è stato un grande sforzo di tutti. Ah Belotti è uscito ma non riusciva a respirare, nelle scale prima di rientrare ha alzato bandiera bianca, era impossibile continuare. Abraham non ha chiesto il cambio, l’ho tenuto perché poteva aiutare in fase difensiva, poi il Milan continuava a mettere in campo De Ketelaere, Origi. Serve sacrificio da parte di tutti, ora andiamo a casa”.
Mourinho ai canali ufficiali del club
La partita?
"Dobbiamo essere orgogliosi. Una squadra con così tanti problemi giocare così contro il Milan non è da tutti. Ovviamente sono triste per il risultato ma super orgoglioso per il lavoro".
La Roma ha dimostrato lo spirito.
"Sì, è difficile fare miracoli ma si può dare sempre tutto. Per questo la gente viene allo stadio oltre il risultato, settimana dopo settimana. Mi sento orgoglioso di essere allenatore di questi ragazzi: nessuna squadra poteva sopravvivere con tutti questi problemi".