Non c'è più tempo da perdere: il 2025 sia l'anno del vero cambiamento

03.01.2025 08:45 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Non c'è più tempo da perdere: il 2025 sia l'anno del vero cambiamento
Vocegiallorossa.it

Siamo entrati in quello che deve, senza mezzi termini, essere un anno di svolta per la Roma. Dopo le tre stagioni mourinhane in cui si è tentato di passare il più rapidamente possibile all’incasso, in quella cominciata nel 2024 sembrava si volesse iniziare un percorso almeno a medio termine, abortito nei modi che straconosciamo alle primissime difficoltà. Senza rifare per l’ennesima volta il riassunto, adesso c’è Claudio Ranieri in questo ruolo ibrido di allenatore e futuro consulente, con la responsabilità e il compito sia di guidare la barca in mari meno mossi di quelli attuali, sia di pensare a chi lo sostituirà e ad avviare un nuovo percorso tecnico.

Qualcuno direbbe (anzi, qualcuno ha detto) che Ranieri in questo momento è un “manager all’inglese”, ma la differenza con chi “manager all’inglese” lo è davvero è che quest’ultimo lavora con la consapevolezza - o comunque con l’idea - di essere il responsabile tecnico anche per gli anni a venire, cosa che non coincide - o almeno, non dovrebbe coincidere - con la situazione di Ranieri, che già da adesso è chiamato a fare delle scelte legate al calciomercato che inizia ufficialmente tra pochi giorni. E qui c’è già un piccolo possibile cortocircuito: Ranieri ha intenzione di lavorare come allenatore, tornando quindi alle soluzioni rapide che alla lunga hanno portato la Roma in questa situazione, o come futuro “dirigente”, guardando già avanti col rischio di complicarsi le cose nell’immediato? La differenza è sostanziale e non va assolutamente sottovalutata: qualche punto in più in classifica avrebbe facilitato la risposta, ma il Ranieri allenatore è stato chiamato proprio per sistemare le cose con chi c’è e non per avere bisogno di rinforzi non futuribili per portare i risultati minimi, per cui, dal punto di vista delle scelte esterne al campo, a prescindere lo sguardo dovrebbe essere rivolto al futuro.

Eppure, tra le poche (per il momento) dichiarazioni pubbliche a riguardo, c’è quella in cui Ranieri confermerebbe Paulo Dybala, Leandro Paredes e Mats Hummels nella Roma del futuro. Futuro che quindi diventerebbe ancora una volta immediato, perché affidarsi di nuovo a calciatori con punti interrogativi enormi a carico per diversi motivi già più volte spiegati significa cambiare magari tanto altrove per non cambiare niente nel nucleo di una Roma che di giocatori, appunto, ne ha cambiati anche parecchi in questi anni, ma che è rimasta impantanata nei suoi difetti strutturali proprio per il mancato coraggio nel prendere decisioni anche impopolari che però avessero uno sguardo più ampio all’avvenire. Quanto sappiamo, fino adesso, delle intenzioni di Ranieri a livello pubblico lascia trapelare questo: ovviamente sono solo parole per ora, e non è detto che non si possa comunque prendere una direzione diversa, o quantomeno arrivare a un compromesso che comunque farebbe rimanere la Roma in una situazione in cui non sarebbe né carne, né pesce, un po' come in questa stagione.

Guardando la classifica e non solo, la distanza che separa la Roma dalle sue competitor - al momento solo presunte e potenziali, visto che la classifica dice altro - comincia a essere davvero ampia, e neanche mettersi al lavoro adesso garantirebbe di accorciarla a breve, a causa del tempo e dei soldi che sono stati sprecati prima. Il 2025, ancora prima dei risultati della stagione in corso come possono essere i percorsi nelle due coppe, deve portare questo cambio di mentalità e di approccio al calcio, che altrove hanno già adottato con conseguenze immediatamente positive e prospettive ancora migliori. Ora tocca alla Roma: non c’è più spazio per rinvii e ripensamenti.