Pastore: "Roma-Barcellona nella storia della Champions. Di Francesco mi ha chiesto di fare anche la fase difensiva e ho dato la mia parola"
Il centrocampista offensivo giallorosso Javier Pastore ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Romanista, che potete leggere integralmente nell'edizione odierna del quotidiano.
Cosa vogliamo dire ai tifosi della Roma?
“Speriamo di fare bene e di giocare da grande squadra. Stiamo lavorando su questo nella preparazione”.
Sensazioni positive sul ritiro?
“Sì, ci stiamo allenando tantissimo per cominciare bene l’anno. È un ritiro un po’ lungo ma va bene così (ride ndr). È importante fare una buona preparazione per stare bene durante la stagione”.
Ma quando hai capito che realmente c'era la possibilità di venire alla Roma?
"Ho parlato moltissimo con Fede Balzaretti, lui veniva spesso a Parigi e abbiamo giocato insieme a Palermo. Mi ha parlato tanto di quello che si stava facendo alla Roma e devo dire che effettivamente aveva ragione: quando sono andato via dall'Italia la Roma aveva una sua collocazione, adesso la società è cresciuta tantissimo".
Sabatini lo dice spesso: dopo il primo anno a Parigi, Javier si è seduto.
"In realtà non è vero che mi sono seduto. Fino al 2015 ho giocato praticamente sempre tutte le partite da titolare, cambiando compagni, sistemi di gioco, allenatori, ma sempre in campo con massima responsabilità. Gli ultimi due anni sono stati diversi. La società ha sempre investito su tanti campioni e io non ho più avuto le stesse responsabilità e stando bene lì con la città e tutto alla fine ho mollato qualcosa".
Qui pensi che sarà diverso?
"Qui sono pronto a combattere per conquistarmi un posto da titolare, con motivazioni completamente diverse. E' vero che a Parigi sono stato negli ultimi anni sono stato un po' più morbido e Sabatini questa cosa me l'ha sempre rimproverata".
Hai detto recentemente che, per quanto riguarda il ruolo che interpreterai alla Roma, ti sei messo in testa che farai la mezzala e basta. Che intendevi dire?
"La Roma gioca 433, non mi posso mettere in testa di giocare trequartista, non c'è motivo di farlo. Quando ho firmato con la Roma ho parlato con Di Francesco e lui é stato chiarissimo: ml ha detto che avrebbe giocato col 433 e, se avessi accettato la proposta, avrei fatto la mezzala, correndo anche per la fase difensiva. Io gli ho dato la mia parola, so di poterlo fare. L'ho fatto spesso anche a Parigi, sia pure nella diversità di certe idee. Ma mi conosco perfettamente, conosco la mia capacità aerobica e so di poterlo fare. E se poi una partita cambierà qualcosa lo farò pure, io sono disponibile e sono pronto a giocare ovunque. Come ho fatto a Parigi, passando da attaccante a sinistra, a destra, mezzala sinistra, trequartista, mezzala destra, a 2 in mezzo, ho fatto tutto. Devo dire che io mi sento più comodo quando sono utilizzato in una sola posizione, così io so che è lì che mi devo giocare il posto. Sai delle volte se sei un bravo jolly il tuo posto ideale è la panchina...".
Roma è impazzita una sera di tre mesi fa. Tu dove hai visto Roma-Barcellona?
"A casa a Parigi, mi sono emozionato tantissimo. Vedere una squadra come la Roma lottare in quella maniera e arrivare a quel risultato. Per chiunque faccia il nostro mestiere quando giochi col Barcellona sai che devi essere concentrato al cento per cento e puoi prendere gol in qualsiasi memento. Lora non gli hanno lasciato alcuna possibilità, è una partita che è già nella storia della Champions".