Ranieri risolve l'enigma Como

Ranieri risolve l'enigma Como Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 09:40Primo piano
di Gabriele Chiocchio
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Il Como è stato un enigma per tante squadre della Serie A, con la Roma che non si era affatto esclusa da questa lista: l’idea che i lariani possano presto affacciarsi nella medio-alta borghesia del campionato non è affatto da escludere e di motivi se ne sono visti, con un primo tempo in cui la squadra dello squalificato Fabregas ha fatto capire poco ai giallorossi, disorientati e alla fine colpiti da Da Cunha con un taglio tanto semplice quanto letto male da più di un difendente. 

Per risolvere quest’enigma, considerando che il momento in cui il Como convertirà la citata idea in realtà non è ancora prossimo, c’erano due strade: provare a creare agli ospiti un problema di ancor più difficile risoluzione oppure far valere i propri gradi, la propria forza e tutto quello che si poteva far valere nei secondi quarantacinque minuti. La Roma ha scelto la seconda strada e si è messa di forza nella metà campo avversaria; una scelta che ha dato i suoi frutti, costringendo i lariani a spendere falli e cartellini e a rimanere in dieci nonostante il tentativo di ridurre i bersagli a disposizione di Pairetto con le sostituzioni. 

I due gol con cui la Roma ha rimontato lo svantaggio - per la terza volta in campionato, dopo Venezia all’Olimpico e Udinese in trasferta - sono stati da squadra “più grande”, con il tiro deviato di Saelemaekers e la bella azione Cristante-Rensch-Dovbyk a declinare entrambe le accezioni del concetto applicabile in relazione proprio alla gara di andata, in cui di grande i giallorossi non avevano avuto nulla. Undici partite e ventisette punti dopo le cose sono certamente cambiate, anche se da qui a dire che tutto sia bello c’è un po’ di distanza e la dimostrazione di questo sta proprio in quel primo tempo in cui le idee hanno avuto la meglio sulla qualità dei singoli.

Una mezza partita da cui prendere ispirazione per il futuro, la seconda mezza grazie alla quale continuare a sperare in un presente che nei confini domestici ancora non lascia tantissimo (ma neanche più così poco) spazio per le ambizioni, ma che fuori da questi continua a riempire la scatola di una fiducia impensabile, appunto, “appena” undici partite di campionato fa. Giovedì inizia un altro dentro o fuori di quelli a cui la Roma è abituata, quello contro l'Athletic Club: arrivarci così non può che essere una buona notizia.