Roma-Como 2-1 - Scacco Matto - La confusione sul gol preso, il pressing giallorosso e i cambi che hanno ribaltato il risultato

Roma-Como 2-1 - Scacco Matto - La confusione sul gol preso, il pressing giallorosso e i cambi che hanno ribaltato il risultatoVocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:40Primo piano
di Alessandro Carducci

La Roma vince in rimonta 2-1 contro il Como, continuando la sua rincorsa in classifica.

PRESSING - Come previsto, il Como inizia pressando alto la Roma, nel tentativo di recuperare subito palla. I lariani alzano spesso Caqueret sia in fase di pressione, sia in fase di possesso per attaccare la zona centrale, con Perrone e Da Cunha più bassi. Strefezza, invece, gioca esterno destro offensivo ma ha una missione speciale: seguire a uomo Angelino, non dargli spazio, togliergli il fiato perché Fabregas sa che, da quella parte, la Roma può fare molto male.
La Roma risponde andando a prendere i riferimenti, come ammesso da Mancini a fine gara, non senza qualche difficoltà: "Abbiamo provato con grande voglia a fare qualcosa a cui non siamo abituati: andare a prendere l’uomo sui riferimenti per tutta la partita. Però non lo facevamo mai davvero. Di conseguenza, può sembrare che i nostri giocatori non avessero un riferimento preciso". Di certo, Ndicka va sempre su Strefezza, Celik segue Diao anche quando quest'ultimo taglia centralmente mentre, tendenzialmente, Koné va su Perrone, che rimane più basso, e Paredes va su Da Cunha ma più di una volta si sono scambiati le marcature.

IL GOL PRESO - In seguito a una rimessa laterale battuta dal Como, Diao si trova sull'esterno e viene affrontato da Soulé e Celik. La palla finisce nei piedi di Da Cunha, su cui si avventatno tutti, anche Koné, che lascia Perrone libero. Nessuno lo marca, Paredes galleggia nel nulla e Mancini pensa di accorciare ma ormai è tardi e, quando se ne accorge, il difensore giallorosso scappa subito all'indietro vedendo il taglia di Da Cunha, ma calcola male la traiettoria del passaggio e si fa sorprendere ingenuamente. Un pasticcio.

GIROPALLA LENTO - Anche a causa del pressing lariano, la Roma fatica inizialmente a macinare gioco. Crea subito un'occasione con un'incursione di Pellegrini e poi prova a sfondare a destra, un po' con Dybala, un po' con Soulé, ma faticando tantissimo anche perché Shomurodov non tiene molti palloni. 

I CAMBI - Nella ripresa, Ranieri compatta la squadra, stringe gli spazi schierando un 4-4-2 con El Shaarawy al posto di Pellegrini e Dovbyk al posto di Shomurodov. Dybala sale in cattedra e fa ammonire tutti, comprendo Kempf che viene espulso per doppio giallo. I gol rendono giustizia ai cambi di Claudio Ranieri: il primo è frutto di una triangolazione tra Dybala, Celik e Saelemaekers che, in tre, ubriancano la difesa lariana mentre il secondo è frutto di giocate di altissimo tasso tecnico. Cristante vede l'avanzata di Rensch e aspetta il secondo giusto per dargli un pallone perfetto. L'olandese ringrazia e mette al volo un cioccolatino per Dovbyk, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto. Il calcio lo fanno i calciatori e le grandi giocatori decidono le partite. Sarà sempre così.