Roma-Eintracht Francoforte 2-0 - Top & Flop
TOP
PLAY-ON - La Roma conquista la qualificazione ai playoff di Europa League da testa di serie, battendo quella che prima del fischio d'inizio era la seconda in classifica. La squadra di Ranieri negli spogliatoi ha spostato il cursore su "on" rispetto all'ultima gara contro l'AZ Alkmaar e in campo la differenza si è vista.
S COME SALVATORE - Nel 2-0 finale magari passerà sotto traccia, ma ancora una volta, se come ha detto Hummels "l'importante era segnare per primi", a salvare baracca e burattini ci ha pensato Svilar, deviando in corner, il colpo di testa a botta sicura di Larsson sullo 0-0 e al riflesso felino su Ekitike, a inizio, dopo che l'attaccante dell'Eintracht lo aveva saltato e si trovava a porta sguarnita.
A TUTTO CAMPO E TUTTI IN PIEDI - Paulo Dybala ha giocato una partita in cui è stato fondamentale in quasi tutte le zone del campo. Paradossalmente l'unica zona in cui non ha fatto il Dybala è stata nella "sua" zona, ma si è caricato sulle spalle la squadra e la manovra giallorossa, portandosi a spasso centrocampisti e difensori finché è stato sul terreno di gioco. Non ha caso l'Olimpico gli ha riservato una standing ovation al momento del cambio.
ANGEL1NO - Primo gol in maglia giallorossa per lo spagnolo che da quando c'è Ranieri sulla panchina è tornato, non solo in fascia, ma a interpretare il ruolo anche in maniera offensiva a caccia di gol e non solo a "limitarsi" a crossare per i compagni. La rete arriva dopo aver visto più volta la giocata con Saelemaekers o Mancini a crossare per il quinto opposto o viceversa.
SEGNALI E RISCATTO? - Il gol del 2-0 arriva dopo una buona giocata sulla fascia di Soulé e un'altra giocata di Shomurodov. Entrambi partiti dalla panchina, con l'argentino ancora in cerca di essere un protagonista e rispettare le aspettative estive e l'attaccante, in procinto di partenza, con la speranza che, come successo con De Rossi, abbia fatto ricredere anche Ranieri.
FLOP
CONSIDERAZIONI FINALI - Vincere in maniera così agevole contro una delle top 8 della fase campionato, avendo pareggiato contro la seconda a parimerito con la Lazio prima (l'Atlhetic Club) e la quarta (il Tottenham) e poi arrivare quindicesimi fa capire come, al di là dei cambi in panchina, di come la squadra abbia la qualità per arrivare fino in fondo alla competizione, ma abbia avuto dei cali di concentrazione che non potranno più essere ammessi.
TANTO LAVORO PER NULLA - Dire che Dovbyk abbia fatto una pessima partita è forse eccessivo. Il suo lavoro da centravanti boa, di chi gioca spalle alla porta, lavora di fisico e fa salire la squadra lo ha fatto. Poi, però, a mancare è tutto il resto: la precisione sotto porta, il fatto di attaccare l'area di rigore senza palla o di concretizzare contropiedi ghiotti. Esce tra i fischi e chi gli subentra ci mette pochissimo a segnare il 2-0.