Un'altra finale per Pellegrini, Mancini e Zaniolo
La finale di Conference League contro il Feyenoord è un vero e proprio appuntamento con la storia per la Roma: i giallorossi non vincono un trofeo da quindici anni esatti e mancano a una finale europea dalla stagione 1990/1991. Oltre all'importanza per il club e per i tifosi, la sfida di Tirana può essere un crocevia fondamentale nella carriera di alcuni giocatori della Roma.
Per Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini e Nicolò Zaniolo questa è un'occasione ghiottissima per vincere il primo trofeo nel loro percorso professionale. Il Capitano doveva essere nei ventisei Azzurri trionfanti ad EURO2020, ma sfortunatamente ha dovuto dare un clamoroso forfait all'ultimo secondo a causa di un problema alla coscia sinistra, dovendo amaramente lasciare spazio al fiorentino Gaetano Castrovilli. Stessa sorte è toccata a Gianluca Mancini, escluso dalla nazionale lo scorso giugno per scelta tecnica: il CT Roberto Mancini lo chiamò nel ritiro pre-convocazioni, per poi preferirgli in vista della spedizione europea Rafael Toloi, in grado di ricoprire più ruoli in difesa. Ancor più sfortunato è stato Nicolò Zaniolo, il quale non è riuscito a smaltire la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro pienamente, nonostante i tentativi del CT Mancini di farlo rientrare nei convocati.
La speranza per il popolo giallorosso è che la delusione di non aver alzato sotto il cielo di Wembley il massimo trofeo continentale lo scorso 11 luglio si trasformi in una voglia sfrenata di conquistare la Conference League. Pellegrini (25 anni), Mancini (26 anni) e Zaniolo (22 anni), ormai, stanno entrando nel vivo delle proprie carriere e regalare un trofeo europeo a una piazza come quella romanista potrebbe farli affermare definitivamente nel calcio che conta.