Zaniolo: "I tifosi qui a Roma sono incredibili. Mourinho ci darà ciò che ci è mancato quest'anno"
Nicolò Zaniolo ha rilasciato un'intervista a Sportweek, di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni.
Nicolò, come stai?
"Dopo la vittoria del derby e l'ok del professore Fink ancora meglio".
Sull'infortunio...
"Ho passato l'intero inverno in tribuna sperando, ogni domenica, che il mister si girasse e mi chiamasse, sebbene fosse impossibile".
Sull'arrivo di Mourinho...
"Siamo gasati, non vediamo l’ora di dimostrargli quanto valiamo. È un grande allenatore, ha vinto tanto. Per me è un onore essere allenato da lui. Non vedo l’ora".
Sulle sue vacanze...
"Le mie vacanze saranno a casa con i miei, tra La Spezia e Porto Venere. Al mattino allenamento, al pomeriggio gli amici".
Chi vorresti invece incontrare?
"Ibrahimovic: è un dio. Un mito. Mi piacerebbe parlargli. vedere come si approccia alla partita, e giocarci, perché l'ho fatto solo alla play, dal vivo mai".
L'ultima volta che hai pianto?
"Quando mi sono rotto il crociato la seconda volta, ho pianto veramente tanto. Chiuso in casa per una settimana, ho spento il telefono, non riuscivo più a parlare, né a sorridere. ho pensato di mollare. Vedevo i ragazzi camminare. Volevo essere come loro. Io per tre mesi mi tiravo su con le stampelle. Poi grazie ai miei e agli amici, sono arrivato a oggi con più voglia di prima".
Quante volte hai rivisto quel contrasto con la mente?
"Poche e se capita mi viene ancora la pelle d'oca".
Eri più disperato o arrabbiato?
"Arrabbiato, perché ti puoi disperare, ma ormai è capitato. Ma mi sono chiesto tante volte: perché proprio a me? Perché?
La gente si immedesima nel dolore, hai sentito l’amore dei romanisti?
"È come se avessi giocato ogni domenica e fatto ogni volta... doppietta. La gente qua è incredibile. C'è un tifoso, Lorenzo, che mi scrive tutti i giorni e tiene il conto della riabilitazione: siamo 2.400 giorni e qualcosa".
Hai gestito le svolte della vita, come si fa a rinunciare a un Europeo?
"Pensando al bene dell'Italia. ai compagni che se lo sono meritato sul campo: io è tutto l'anno che li guardo in tv. Il CT mi ha chiamato tante volte, ha deciso e mi ha spiegato la ia decisione. Lo capisco. Poi certo, un po' di rammarico c'è perché ci speravo. Ma alla fine. se tutto andrà bene, ci saranno Mondiali e Europei, quanti ne voglio".
Cosa avresti dato per esserci?
"Mi sarei rotto un'altra volta il ginocchio...".
Aspettando il Qatar 2022...
"Quello è l'obiettivo, però facciamo passo dopo passo, Vinciamo l'Europeo, poi si potrà dire la nostra anche al Mondiale".
L'avversario più difficile?
"Ho incontrato i difensori centrali più forti del mondo: van Dijk, Chiellini, Sergio Ramos e Skriniar. Che è il più fastidioso, uno di quelli che soffro: tosto, arcigno, non molla niente".
Fonseca ti ha messo sotto con la fase difensiva (che ti tornerà utile con Mou), ha chiuso bene con la vittoria nel derby, ma cosa è mancato alla Roma, oltre a Zaniolo?
"Fino a gennaio eravamo terzi, con la Juventus sotto. Un pensierino alla Champions e allo scudetto l'ho fatto, poi c'è stato un blackout, troppe partite ravvicinate, troppi infortuni e troppa sfortuna. Speriamo di riprenderci subito quello che è nostro".
Anche perché lo Special One conosce solo 2 parole: Scudetto e Champions. Anzi 3, Triplete.
"La penso come lui: bisogna puntare al massimo sempre, a nessuno piace perdere. Lui saprà gestire le sfide cruciali, quello che ci è mancato quest'anno".
Chi porteresti alla Roma?
"Ibrahimovic. Vorrei la sua costanza e il talento di Messi".
Mou gioca col 4-2-3-1: mezzala sinistra, trequartista, esterno di destra, dove ti piace di più?
"Ovunque. ma ultimamente mi trovo molto bene a destra. Grazie a Fonseca ho capito che non devo rincorrere tutti, ma gestire il fiato, perché poi quando hai preso palla. per attaccare la porta avversaria ne serve ancora".