L'avversario - Le falle del gioco biancoceleste e i pericoli della squadra di Sarri
Sarà la Lazio di Sarri ad affrontare la Roma domani alle 18:00.
COSTRUZIONE DAL BASSO – Partiamo subito da un dato: i biancocelesti sono la squadra a perdere più palloni nel primo terzo di campo, la propria trequarti campo per intenderci. La squadra biancoceleste vuole sempre costruire dal basso, accettando il rischio di perdere palla in zone pericolosissime. Da capire se la Roma cercherà di pressare alto per sfruttare questa debolezza degli avversari o se, invece, preferirà non scoprirsi e chiudere tutti gli spazi centrali, atteggiamento più consono alle caratteristiche dei giallorossi.
LANCIO LUNGO – In alternativa alla costruzione dal basso, la Lazio può cercare il lancio lungo per Milinkovic-Savic che, grazie alla sua struttura fisica, catalizza i palloni alti. Non è un caso se il centrocampista serbo riceva più palloni chiave dal portiere, Provedel, rispetto a tutti i suoi compagni (e per passaggi chiave si intendono quelle verticalizzazioni che raggiungono e smarcano un proprio compagno superando almeno una linea avversaria). Il duello con il suo connazionale, Matic, sarà fondamentale visto che, per struttura fisica, il centrocampista giallorosso ha la possibilità di contrastarlo. Lui e Cristante avranno, inoltre, il compito di intercettare i filtranti che partiranno dai piedi di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, fonti di gioco per la squadra di Sarri. Curiosità: quando la Lazio batte il calcio di inizio cerca sempre il lancio lungo proprio per il centrocampista serbo.
SOVRACCARICO A SINISTRA – La Lazio, però, potrebbe anche decidere di giocare più sul proprio lato sinistro. Zalewski è bravo in fase offensiva ma può andare in difficoltà in fase di contenimento (d’altronde, è un attaccante, non un terzino), motivo per cui Sarri potrebbe sfruttare l’abilità nel dribbling di Zaccagni, la qualità di Luis Alberto e la mobilità di Felipe Anderson (che farà il falso nueve al posto di Immobile) per fare densità sulla fascia sinistra, provando a mettere sotto pressione Zalewski, Mancini e Cristante. Da quella zona di campo, potrebbe decidersi il match anche perché la Lazio, senza Immobile, perderà molto in fase di finalizzazione ma potrebbe guadagnare nel palleggio e nelle triangolazioni. Un motivo in più per chiudere bene gli spazi.
SPAZIO TRA LE LINEE – La linea difensiva a 4 di Sarri ha la caratteristica di non rompersi. Difficile vedere interventi come quelli di Mancini e Ibanez, che si sganciano dalla linea e vanno in aggressione su un avversario, a volte seguendolo anche fin dentro la metà campo avversaria. Come principio di gioco, Sarri preferisce che la linea non di disunisca per non dare modo agli avversari di creare spazi tra i giocatori ma, così facendo, accetta di lasciare campo tra la linee, dietro ai tre centrocampisti. È lì che la Roma potrebbe fare male, nello spazio tra i centrocampisti laziali e la linea difensiva biancoceleste, e toccherà a Pellegrini e Dybala galleggiare tra le linee per farsi trovare smarcati e fare male agli avversari.