Roma-Feyenoord 5-3 d.t.r. - Top e Flop
TOP
ALWAYS GOING HOME - Se "La Roma sì e il Feye-no" è cantata sulle note di Never going home, il Feyenoord finora, ogni qual volta che ha affrontato la Roma, invece, è sempre andata a casa.
LA MAGIA DEL CAPITANO - Con un gol abbastanza casuale subito dopo pochissimi minuti, la partita di era messa come peggio non si poteva. A levare le castagne dal fuoco e le ragnatele dal sette ci ha pensato Pellegrini. L'uomo in più della Roma in mezzo al campo.
EROE SVILA(R)TO - Il retro pensiero è: perché prima non giocava Svilar? Il passato è passato e adesso la Roma si gode il suo nuovo numero 1. Eroe del match nei tiri di rigore, ma salva dalla débâcle anche sullo 0-1 del Feyenoord in una situazione di 1vs1 con l'attaccante degli olandesi.
LO STOP DI DYBALA - Gesto tecnico da vedere e rivedere. Il modo in cui mette a terra quel pallone a campanile sulla trequarti giallorossa.
L'IMPATTO SUL MATCH DI NDICKA - Tornato dalla Coppa d'Africa da pochissimo, De Rossi è costretto a mandarlo in campo per l'infortunio di Llorente. Lui entra con calma olimpica e il suo primo disimpegno è di chi non ha mai smesso di giocare con la squadra. In ottica futura è forse la nota più positiva della serata.
FLOP
ANCHE SENZA I GOL O I RIGORI DI LUKAKU E DYBALA - Era stato profetico in conferenza De Rossi quando ha detto che la Roma si sarebbe dovuta qualificare anche senza i gol di Lukaku e Dybala. I due non brillano in campo, l'argentino viene anche sostituito, mentre il belga è l'unico della Roma a fallire dagli 11 metri.
AOUAR IN VERSIONE MOURINHO - Entrato al posto di Pellegrini, i meno attenti quando si sono accorti che giocasse il numero 22 hanno esclamato: "Ma da quando gioca Aouar che non ha toccato un pallone".