ALLA SCOPERTA DI MOURINHO - Il rapporto coi tifosi

27.05.2021 22:17 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
ALLA SCOPERTA DI MOURINHO - Il rapporto coi tifosi
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

"Se i tifosi non sono felici, nessuno nel club è felice". José Mourinho sarà il prossimo allenatore della Roma e Vocegiallorossa.it ha deciso di approfondire il lavoro del tecnico portoghese a 360° per far capire ai tifosi giallorossi, in attesa di seguirlo quotidianamente nelle sue gesta romanista, cosa aspettarsi dallo Special One. 

Mourinho è il classico personaggio che si odia, sportivamente parlando, quando è tuo avversario e lo si ama quando è il proprio allenatore. Basta chiedere ai tifosi dell'Inter, del Chelsea con cui ha vinto la Premier per poi tradirli e andare al Tottenham (anche se per gli Spurs il vero derby è con l'Arsenal) o agli stessi tifosi di North London. "Quando non era il mio allenatore non mi piaceva affatto, ma ora che lo è, mi sto appassionando a lui e il mio istinto mi dice che ci porterà a un livello più alto". "È magnifico. Ha portato un grande cambiamento". "Al Tottenham serve un trofeo e JM è l'uomo giusto, ce la farà". Questi alcuni dei commenti che si possono ascoltare su Amazon Prime Video, nella serie-documentario "All or Nothing", sulla stagione 2019/20 della squadra allenata dal tecnico portoghese. Senza andare però a fare esempi d'oltremanica anche qui a Roma il suo annuncio da parte del club giallorosso ha scatenato una Mourinho-mania per la stragrande maggioranza dei tifosi, anche se qualcuno gli rinfaccia ancora il comportamento da "nemico" di quando era sulla panchina nerazzurra. 

"Spingo i calciatori ad assumersi le proprie responsabilità. Quelle verso i tifosi e verso il club sono importantissime. Fanno parte del sistema che rende una squadra più o meno competitiva"

Frase che farà sicuramente piacere da leggere ai supporter giallorossi. Per Mourinho i tifosi sono un aspetto fondamentale, un qualcosa verso cui i calciatori devono sentire un senso di dovere. Un qualcosa che è al centro di un club.