La Bayer, il triplete sfiorato e le plusvalenze: alla scoperta del Leverkusen

La Bayer, il triplete sfiorato e le plusvalenze: alla scoperta del LeverkusenVocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 11 maggio 2023, 18:57Approfondimenti
di Marco Campanella
fonte Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella

La Roma è chiamata alla sua quinta semifinale europea dal 2018 a oggi (la terza consecutiva). La squadra di José Mourinho dovrà affrontare nel doppio confronto, valido per la finale di Europa League, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Le Aspirine (soprannome che deriva dal legame con l'azienda farmaceutica Bayer) sono una squadra che, nel corso della sua lunga storia, ha vissuto di alti e bassi e, questa semifinale, per loro, rappresenta un vero e proprio appuntamento con la storia. Scopriamo meglio, quindi, i segreti della Werkself (dal tedesco, squadra di fabbrica). 

STORIA - Il Bayer 04 Leverkusen Fußball viene fondato il 1º luglio 1904, in seguito a una lettera scritta nel 1903 prima dall'impiegato della Bayer Wilhelm Hauschild al suo datore di lavoro in cui richiedeva (con la firma di 170 colleghi) un aiuto economico dell'azienda per creare una società sportiva. La Bayer accettò la proposta vedendo il seguito ricevuto dai lavoratori e con l'obiettivo di diversificare il proprio mercato. Il primo nome della polisportiva è Turn- und Spielverein Bayer 04 Leverkusen, ma la sezione calcio viene aggiunto solo nel 1907. In seguito ad alcune frizioni tra la Bayer calcistica e quella ginnasta, nel 1928 la società si scinde: la sezione di ginnastica fonda il TuS Bayer 04 Leverkusen (i cui colori sociali sono il giallo e il blu); mentre quella calcistica - congiuntamente alla sezione di pallamano, atletica e pugilato - fonda la rossonera Sportvereinigung Bayer 04 Leverkusen. Le due società continuano separate fino al 1984, quando avviene la riunificazione sotto il nome di TSV Bayer 04 Leverkusen e.V.. Anche in questo caso, però, la pace durò poco e nel 1999 la sezione calcio si separa definitivamente dalla polisportiva.

PALMARES - La squadra avente sede nella città di Leverkusen non vanta un ricco palmares. Spiccano solamente una Coppa UEFA vinta nel 1987/1988 e la Coppa di Germania del 1992/1993. Non avendo mai vinto una Bundesliga, il Bayer Leverkusen è una di quelle pochissime squadre al mondo a vantare più titoli continentali che nazionali (un'altra è il Nottingham Forest con due Champions League vinte e una sola Premier League). Uno dei momenti più alti e allo stesso tempo più tristi dei rossoneri è sicuramente il triplete sfiorato: in solo una settimana, le Aspirine videro sfumare il sogno di vincere campionato, coppa e Champions League. Nelle ultime partite della stagione 2001/2002, il Bayer Leverkusen si fa rimontare in classifica dal Borussia Dortumund, perdendo incredibilmente lo scudetto all'ultima giornata; solo qualche giorno più tardi la squadra allora allenata da Klaus Toppmuller sfidò lo Schalke 04 in finale di Coppa di Germania, chiudendo in vantaggio il primo tempo, ma prendendo 4 gol nel secondo; a concludere lo psicodramma, quattro giorni più tardi, il Bayer Leverkusen crolla in finale di Champions League contro il Real Madrid. Dopo aver perso tutto quello che si poteva perdere, in molti iniziarono a sfottere il club tedesco, chiamandolo "Bayer Neverkusen" oppure evidenziando l'abitudine dei secondi posti di quegli anni con il nome di "Vice Cancellieri".

FILOSOFIA BAYER - Il Bayer Leverkusen è uno dei tre club tedeschi avente un'azienda come proprietaria (le altre sue sono il Wolfsburg della Wolkswagen e il Lipsia di proprietà della Red Bull), mentre gli altri hanno come proprietari i tifosi con almeno il 51% delle azioni. Questo fa sì che sia una società molto interessata al guadagno e alle plusvalenze: basti pensare, come detto in precedenza, che la Bayer ha deciso di creare la squadra del dopolavoro principalmente per ingrandire il proprio business, fino al 1904 legato unicamente al campo farmaceutico. L'azienda punta molto a una forte struttura societaria, che gli permette di essere leader nel proprio settore principale nonché una delle più longeve (è stata fondata nel 1863). Il motto della Bayer è Science for a better life (la scienza per una vita migliore) e incarna a pieno la tendenza societaria all'innovazione e al progresso, con un occhio fisso al futuro (non a caso, è un'azienda che ha fiutato il business calcistico addirittura a inizio dello scorso secolo).

SCOUTING - Sono tantissimi i campioni lanciati dal Bayer Leverkusen negli ultimi 30 anni. Specialmente a cavallo tra la fine del precedente e a inizio di questo decennio, le plusvalenze portate dalla società sono parecchie: su tutti, l'allora 21enne Kai Havertz ha portato ben 80 milioni di euro nelle casse della Werkself con la sua cessione folle al Chelsea nell'estate del 2020, ma si possono citare anche Leon Bailey (venduto all'Aston Villa per 32 milioni nel 2021); Heung-Min Son (venduto al Tottenham per 30 milioni nel 2015); Julian Brandt e Bernd Leno (venduti al Borussia Dortmund e Arsenal per 25 milioni nel 2019 e 2018) e Hakan Calhanoglu (venduto al Milan per circa 23 milioni nel 2017). Oltre a questi tesoretti, ci sono tanti altri campioni scoperti e sbocciati a Leverkusen, prima del grande salto: i rossoneri hanno scovato Paulo Sergio, Juan ed Emerson che poi avranno fortuna anche alla Roma; oltre che a Lucio, Arturo Vidal, Arkadiusz Milik, Emre Can e Micheal Ballack.