Dovbyk: "Ranieri è come un nonno, è molto calmo ma sa dare una scossa quando serve. Mi piacerebbe se rimanesse in panchina"

01.02.2025 13:00 di  Redazione VGR   vedi letture
Dovbyk: "Ranieri è come un nonno, è molto calmo ma sa dare una scossa quando serve. Mi piacerebbe se rimanesse in panchina"
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Artem Dovbyk a 360°. L'attaccante della Roma ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero, toccando tanti temi. Dai suoi primi mesi in giallorosso al rapporto con i tifosi, passando per le difficoltà della Serie A, i tre allenatori e anche per il prossimo impegno europeo, contro il Porto. Di seguito uno stralcio dell'intervista: "Il Porto è una squadra molto difficile da affrontare ma noi crediamo nella nostra forza".

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Abbiamo saputo che a dicembre ha effettuato anche i fattori di crescita per problematiche alle ginocchia. Come sta? Ha risolto?
"È il primo anno che gioco cosi tanto, su tre fronti. Il nostro staff medico ha fatto di tutto per aiutarmi e ora dopo le cure mi sento molto meglio. Ho giocato infortunato, non al cento per cento, e sono sceso in campo comunque, è stato un mio erroге, avrei dovuto riposare ma sentivo il bisogno di stare con la squadra nei momenti difficili. Ora, però, mi sento bene".

Ma è possibile che da De Rossi a Ranieri, passando per Juric, dicano tutti che «la squadra deve imparare a servire meglio Artem»? È veramente così difficile?
"Bella domanda. In allenamento ci lavoriamo e funziona tutto bene. In partita è diverso. A me, per esempio, piacerebbe fare tanti assist come quello per Dybala a Milano, ma c’è sempre poco spazio intorno a me. Qui in Italia per un attaccante è diverso, col Girona mi abbassavo molto e partivo quasi sulla linea del centrocampo. Ora mi vengono chieste cose diverse, come andare in pressing sul centrale avversario, liberare gli spazi per i compagni, far salire la squadra spalle alla porta. lo cerco di fare quello che l’allenatore mi dice".

Con Ranieri, invece, che rapporto avete?
"Sembra un po’ come il nostro nonno, è molto calmo, ma quando la squadra ha bisogno di essere spronata e ha bisogno di una scossa, lui sa farlo molto bene. È un ottimo psicologo, sa cosa dire al momento giusto, sa anche quando è più utile il silenzio. È importantissimo, mi piacerebbe se restasse in panchina".