Mancini: "Se le cose non vanno bene, l'allenatore ha le sue colpe. Futuro? Bisogna saper scegliere"

Pomeriggio davanti agli studenti della LUISS per Roberto Mancini: l'ex ct della Nazionale è stato il grande ospite del nuovo incontro del Laboratorio Academic Gym nell’ambito del corso ‘Il Giurista entra in Campo’ tenuto dal professor Guglielmo Stendardo, ex difensore - tra le altre - di Lazio e Juventus. Focus dell'incontro il tema ‘Talento e Leadership ispirata dalle strategie vincenti’.
A margine dell'evento, l'ex attaccante della Sampdoria, accostato alla Roma lo scorso novembre, prima dell'arrivo di Ranieri, ha parlato ai microfoni di Calciomercato.it, spiegando il delicato rapporto che c'è tra allenatore e club in generale.
"Prima di tutto devo capire dove sto andando, con chi lavoro, io ho le scelte uniche di prendere un certo tipo di giocatori, lo discuto con ds e dg. Poi si controllano i costi, magari voglio un giocatore che ha un costo elevato. Però l’allenatore ha delle responsabilità. Per la squadra e le scelte che fa. Poi io penso che l’allenatore ha le sue colpe e se le cose non vanno è giusto che se le prenda. Quando vinciamo siamo in più sul carro, ma l’allenatore sceglie la squadra e decide i giocatori. E a volte penso sia anche giusto che si prendano delle colpe, sono anche quelli che guadagnano di più. Si fanno degli errori, è normale sia l’allenatore che paga per primo. A meno che non abbia scelto nessun calciatore, ma vengono sempre presi in accordo tra società e mister. Raramente sono scelti solo dalla dirigenza. E non si possono cambiare tutti i giocatori se le cose non vanno. Ma se uno decide di prendere un allenatore deve dargli il tempo. In Inghilterra negli ultimi anni si dà un po’ meno, prima avveniva di più. In Italia c’è sempre stata questa cultura che se le cose non vanno dopo sei mesi l’allenatore viene messo in discussione. Se si punta su un allenatore può avere bisogno di più tempo. Poi certo, è importante anche avere una società che ti supporta”.
Quali sono i suoi obiettivi futuri?
“Vediamo, nel calcio può cambiare tutto dalla sera alla mattina. Bisogna saper scegliere (la squadra e il momento, ndr)”.
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