Stadio - La Conferenza dei Servizi boccia il vecchio progetto. Civita: "Avviato il procedimento di apposizione del vincolo del Mibact"
La Conferenza dei Servizi ha bocciato il progetto stadio della Roma. La comunicazione è arrivata oggi pomeriggio ma la decisione era nell'aria e si riferisce al vecchio progetto dell'impianto di Tor di Valle. L'obiettivo ora dei proponenti e del Comune è di accelerare ora la nuova Conferenza dei Servizi, che dovrà valutare il nuovo progetto, frutto dell'accordo tra l'amministrazione capitolina e i proponenti, dello scorso 24 febbraio: “La Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio ha concluso con esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo ‘Stadio della Roma’, prendendo atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei Rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana”, scrive in una nota l'Assessorre alle politiche del territorio, Michele Civita: “Gli Uffici della Regione hanno contestualmente comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, come prevede la legge, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo relativo alla porzione dell’immobile denominato ‘Ippodromo Tor di Valle’ e area circostante da parte del Mibact. Il proponente, anche considerando che Roma Capitale, con propria deliberazione di giunta comunale del 30 marzo, ha avviato il procedimento di revisione del progetto come condizione necessaria per la dichiarazione di interesse pubblico, avrà tempo fino al 15/06/2017, data ultima per l’eventuale apposizione del vincolo da parte del Mibact, per presentare le controdeduzioni, anche mediante una diversa formulazione che, mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private, potrà determinare l’avvio di una nuova conferenza dei servizi.
Si chiude una prima fase richiesta dal Comune di Roma Capitale che, per 7 mesi, ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori. Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico”,