Il triste epilogo che accomuna le due carriere di De Rossi con la Roma

19.09.2024 08:13 di  Luca d'Alessandro   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
Il triste epilogo che accomuna le due carriere di De Rossi con la Roma
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L'esonero di De Rossi è di quelle notizie che destabilizzano. La Roma non stava passando un momento eccezionale sotto più di un aspetto, non solo per la classifica e l'arrivo dei Friedkin nella Capitale non prometteva nulla di buono. Al di là di ogni sviluppo possibile, commento o altro, quello che resta è il fatto che De Rossi sia stato allontanato dalla Roma. Da giovane predestinato a Capitan Futuro, per poi essere dapprima capitano carismatico in campo, poi capitano a tutti gli effetti, fino a diventare guida tecnica. Con la Roma, Daniele, ha giocato 616 partite da calciatore e 30 da allenatore. Nonostante tutto, le due carriere sono state interrotte, forzatamente, dalle proprietà americane. Nemo propheta in patria si diceva. Per De Rossi il discorso vale a metà, perché per la patria, intesa come Roma e i tifosi romanisti, sarà sempre uno dei figli, capitani, bandiere, un vanto, per chi è venuto a cercare di portare il club a un livello d'elité da oltreoceano, i fatti dimostrano il contrario. 

Chissà quale delle due "cacciate" è stata la peggiore, se quella obbligata, con una carriera sul viale del tramonto, che gli ha permesso di realizzare il sogno di giocare per il Boca Jrs. o questa, all'alba di una carriera da allenatore che gli vale il secondo esonero in poco tempo. 

De Rossi è stato preso dalla società in fretta e furia. Chiodo scaccia chiodo. Totem scaccia Totem, con una mossa più parafulmine con la piazza che frutto di valutazioni tecniche per un allenatore arrivato con 0 panchine in Serie A a sostituire Mourinho. La stessa società che dopo avergli confermato la fiducia, rinnovandogli il contratto per meriti sportivi, lo ha scaricato dopo appena 4 giornate di campionato, condite con un fine mercato travagliato. 

I rischi erano ben noti e De Rossi li conosceva e li ha accettati. Lui stesso sapeva che era stato chiamato in quanto legenda del club, lui stesso ha sempre saputo, dopo aver firmato in bianco il primo contratto, che diventare l'allenatore della Roma lo avrebbe messo in una posizione scomoda. La sua avventura finisce male. Con un gol subito al 90'+6', un'espulsione sul campo e un campionato ancora da giocare, dopo che le prime giornate sono iniziate ad handicap per problemi di mercato che non lo riguardavano. 

Se da una parte, il rimpianto di aver dedicato una sola carriera alla Roma, è stato colmato, dall'altra resta il triste epilogo di chi ha dedicato due carriere ai colori giallorossi e che sono state interrotte senza il lieto fine, "per l'interesse della squadra"