Mal di adduttori, sfortuna o una preparazione estiva non all'altezza?

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La Roma torna a Trigoria con l'infermeria piena. La sosta delle nazionali non ha fatto che aggravare una situazione senza precedenti da quando Mourinho è arrivato nella Capitale. Durante il suo primo anno lo Special One era infatti riuscito a limitare la moria di uomini a Trigoria grazie al lavoro con il suo staff tecnico. Il secondo anno 11 sono stati gli infortunati dopo un ciclo di 9 partite, iniziato con il drastico stop di Wijnaldum. In questo inizio di stagione, invece, la situazione è notevolmente peggiorata: senza considerare Solbakken (oggi all'Olympiacos) l’infermeria giallorossa ha accolto già una quantità elevata di giocatori (importanti), dopo appena 3 giornate di campionato: Dybala, Pellegrini, Renato Sanches, Aoaur, Zalewski e per ultimo Mancini. Mai così tanti in avvio da quando il tecnico portoghese siede sulla panchina della Roma.
Senza contare i lungodegenti Abraham e Kumbulla e giocatori come Dybala e Renato Sanches (di cui già si conosce la fragilità fisica) tutti gli altri stop suscitano dubbi e pongono domande sulla preparazione svolta tra Algarve e tra i 40 gradi a Trigoria. E la vera curiosità (che forse tale non è) è che la metà dei giocatori finiti ai box hanno avuto a che fare con problemi agli adduttori: da Solbakken a Dybala, passando per Pellegrini a Mancini. 
Ad oggi, in Serie A la Roma è la squadra con più infortuni in questo inizio di stagione, davanti Udinese e Juventus. José Mourinho auspica di risolvere il prima possibile una situazione che già di per sé risulta complicata e, a una settimana dalla sfida contro l'Empoli, si augura di recuperare già alcuni elementi della rosa (Dybala su tutti). Se così non fosse il tecnico della Roma potrebbe essere costretto a qualche cambio inedito, soprattutto a centrocampo dato che i soli Bove, Paredes, Pagano e Cristante sono gli unici a completa disposizione del mister.