Pochi cross per la Roma. In crisi soprattutto la fascia destra

Vocegiallorossa.it

Dopo la brutta sconfitta di San Siro, la Roma è chiamata a riprendere subito il cammino in campionato per non allontanarsi troppo dal quarto posto, oasi di salvezza e portone per entrare nel club di chi conta davvero (e di chi ha i soldi). I giallorossi, dopo un inizio stentato, nelle ultime settimane hanno ritrovato gran parte di quella solidità difensiva simbolo della passata stagione, nonostante l’assenza ormai cronica di Smalling. Lukaku ha tolto un bel po’ di castagne dal fuoco, segnando a raffica e fungendo da boa cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Dove, invece, la Roma fatica ancora a carburare è sugli esterni. Da tempo, ormai, la Roma fatica a essere protagonista sulle fasce e il doppio duello di San Siro con Dumfries e Dimarco è stato impietoso. Il fatto che l’esterno più in forma sia infortunato (Spinazzola) non migliora certamente la situazione.

I CROSS – Partiamo dai numeri: la Roma è la quindicesima squadra in Serie A per cross effettuati. Considerando che le squadre in tutto sono 20, già si intuisce la portata del problema. In più, i calciatori che vanno di più al cross sono Spinazzola e Zalewski, rispettivamente con 5,04 e 5,03 cross a partita. Il fatto che il primo sia infortunato riduce di parecchio le già scarse sortite offensive laterali dei giallorossi. Notiamo, inoltre, che entrambi giocano a sinistra, da dove la Roma crea qualche pericolo in più. Il buio totale è a destra, con Kristensen diligente in fase difensiva e nullo in avanti, così come Celik (ad eccezione dell’ottima prova contro il Servette). Karsdorp è il calciatore con più qualità a destra ma non riesce a esprimerla. La somma è una quasi totale carenza di pericolosità da quella zona del campo, a parte alcune apprezzabili incursioni di Mancini.
Soprattutto con Lukaku in rosa, è doveroso fare qualcosa di più e aspettarsi di più dagli esterni. Fin da domenica prossima.