Cambio Campo - Moscardi: "Il Como punta a diventare un top club europeo. La Roma non penserà già alla gara contro l'Athletic"
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Massimo Moscardi, giornalista di Espansione TV, con il quale abbiamo parlato di Roma-Como.
Il Como arriva da due vittorie pesantissime contro Napoli e Fiorentina. Che squadra dobbiamo aspettarci all’Olimpico? Adesso, la Roma non fa più paura?
"In realtà il Como con il suo atteggiamento ha mostrato di non aver paura di alcun avversario. Atteggiamento che in più di una occasione, come sicuramente saprete, non ha pagato, con sconfitte non meritate. Però su questo punto mister Cesc Fabregas è sempre stato chiaro: la squadra deve essere sempre propositiva, deve giocare e cercare la vittoria. Senza andare troppo lontani, non dimentichiamo che contro il Napoli sull'1-1 in una gara in cui il pareggio sarebbe andato bene a chiunque, è stato tolto un centrocampista e inserito un attaccante per andare a caccia del successo, che poi è effettivamente arrivato".
Il Como è 13º in classifica a 28 punti. Si può dire che ormai il pericolo retrocessione sia scampato?
"Un po' di prudenza non fa mai male, ma per forza del gruppo, investimenti fatti a gennaio e situazione di altre squadre ritengo che il Como possa puntare con una certa tranquillità alla zona di metà classifica".
Claudio Ranieri qualche giorno fa ha detto che nel futuro Cesc Fabregas sarà un top manager. Anche tu hai questa sensazione?
"Questo è quanto pensano un po' tutti. E non a caso Fabregas è nel mirino di grandi club europei anche se lui ha spesso specificato di avere abbracciato il progetto pluriennale del Como, società di cui detiene quote. Penso che i risultati parlino per lui: promozione al primo anno e squadra instradata verso la salvezza in questo torneo. E poi non dimentichiamo che negli anni Fabregas ha giocato nelle migliori squadre europee con i tecnici più importanti. Da ognuno avrà sicuramente assorbito qualcosa. E poi... chi sono io per contraddire mister Ranieri?".
Il Como è guidato da due giovanissimi fuoriclasse come Diao e Nico Paz. Seguendoli quotidianamente, ci spieghi la loro reale grandezza? Sono già pronti per il salto in un top club europeo?
"Diao fino a poche settimane fa era riserva al Real Betis, Nico Paz nello scorso campionato militava nella terza divisione spagnola. Al Como sono stato bravi a fare quel salto di qualità che da loro ci si attendeva. Paz è diventato subito titolare, anche se l'intenzione era di farlo crescere progressivamente. Tutti lo indicano come il numero 10 dell'Argentina del futuro. Diao aveva sicuramente buone credenziali, ma in pochi si immaginavano questo suo impatto importante nel nostro campionato. Grande club? Il Como punta a diventare un grande club europeo. Difficilmente verranno lasciati andare via considerando l'ambizioso progetto della società, che è tra le più solventi a livello mondiale".
Dopo la sconfitta di Como, la Roma in campionato non ha più perso. Come è cambiata la percezione della squadra giallorossa rispetto a qualche mese fa?
"Sicuramente una squadra in crescita che sta trovando la sua giusta dimensione. Era palese che la squadra di inizio campionato che quasi lottava per la salvezza non fosse la vera Roma".
La Roma, dopo la gara contro il Como, sfiderà l’Athletic Club in Europa League. Che squadra ti aspetti contro i lariani? Pensi che i giallorossi potrebbero avere già la testa a giovedì?
"No, anche il campionato è importante. Sono sicuro che i giallorossi saranno concentrati sul Como e, al fischio finale di Pairetto, penseranno alle coppe europee".
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