La doppia difficoltà che attende Ghisolfi in questo calciomercato

29.06.2024 15:15 di  Luca d'Alessandro   vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
La doppia difficoltà che attende Ghisolfi in questo calciomercato
Vocegiallorossa.it

Giugno volge al termine e verrà ricordato come uno dei mesi più piatti della storia recente della Roma. Da un lato, come abbiamo più volte ripetuto, è un bene, visto che non hai dovuto cedere per questioni di bilancio, dall'altro lato, questo silenzio radio destabilizza un po'. Chi? Ovviamente quei tifosi che hanno rinnovato l'abbonamento a scatola chiusa in più di 38.000 (una scelta loro, di certo non è una colpa della società). Ma se la piazza è calda nel bene o nel male, bisogna raffreddare un po' gli animi e andare sul piano pratico. 

Gli Europei soprattutto hanno messo in standby il calciomercato. I giocatori che vogliono cambiare aria sperano di far bene per ottenere ingaggi migliori e chi è ancora dentro la competizione ha la testa al campo. Non è un caso che le parole di Zalewski, parole che aprono a un probabile divorzio dalla Roma, arrivano con la Polonia fuori dalla competizione. Segno che tutta questa quiete destabilizzante stia per finire. 

In ottica mercato giallorosso, il nodo è sempre quello delle cessioni. Se ex DS giallorossi sostenevano che acquistare è facile, il difficile è vendere, Ghisolfi è chiamato a fare bene ambo le cose. Al di là del concetto lapalissiano, tra i compiti del nuovo uomo-mercato della Roma c'è quello di, usando uno slogan derossiano "riportare la Roma dove merita". Per farlo dovrà riuscire a vendere bene quei pochi giocatori spendibili sul mercato dei giallorossi. Tra questi ci sono il già citato Zalewski, il possibile futuro rimpianto Bove, ma soprattutto Tammy Abraham

L'inglese è proprio l'emblema del concetto che si vuole spiegare: alla Roma manca un grande centravanti e per ottenerlo, serve vendere al meglio Abraham. Non solo, perché se, al netto dell'infortunio che lo ha tenuto out quasi una stagione, sarà complicato vendere l'inglese ai 30 milioni che la Roma chiede, sarà altrettanto difficile reinvestire al meglio i soldi per la punta. Sempre se non si vorrà fare un'operazione one-shot come quella di Lukaku. Basta vedere al recente passato della Roma e a quanto si è speso per attaccanti come Schick, Abraham (costati più del doppio di Dzeko) o Shomurodov. Quando il detto più spendi, meno spendi non si può applicare a tutto, l'importanza sarà, non tanto a quanto si cederanno quei calciatori pesati e ritenuti non all'altezza di una Roma che ambisce alla Champions, ma come si investiranno i soldi ricavati. Dunque al netto dell'eventuale colpo di calciomercato, stavolta bisognerà aspettare il rendimento in giallorosso, piuttosto che sperare acquisti da 30-40 milioni di euro, associando al valore di mercato un rendimento che non è sempre all'altezza.