Montali: "Alla Roma serve un tecnico con mentalità vincente, non uno che punti solo al piazzamento. Impossibile non amare De Rossi"
Gian Paolo Montali, ex dirigente della Roma, è intervenuto ai microfoni di Rete Sport. Ecco uno stralcio del suo intervento:
«De Rossi è un giocatore di una qualità morale di altissimo livello. Avendo lavorato con Juventus e Roma ho visto tanti giocatori forti, Daniele ha delle caratteristiche lo rendono un campione, ha un livello di rapidità di pensiero unica. Faccio fatica a capire come sia accaduta una cosa di questa tipo, cioè il suo addio. Ai miei tempi, fu utilissimo per la nostra squadra, De Rossi è importante per la Roma, anche dal punto di vista umano sarebbe servito dentro la Roma. Contrario alla de-romanizzazione? Quando volevo restare alla Roma, mi accorsi che c’era un progetto in cui non mi rispecchiavo, c’erano delle idee che ho riferito alla banca e che non condividevo, non ritenevo ci fossero le condizioni per far fare il salto di qualità alla squadra, se le idee sono diverse è inutile andare avanti. Pallotta delega le persone a comandare, ma non hanno leadership per farlo, il presidente non è presente. Perché in Inghilterra le proprietà non si vedono mai? Nessuno li conosce, però si sa chi sono i loro referenti e lo fanno con responsabilità, si può avere una proprietà a distanza ma serve un management tale da guidare la squadra. La Roma deve giocare per vincere secondo me. Come si fa a non amare un giocatore come De Rossi? Io ho vinto tutto con la pallavolo, poi ho parlato con De Rossi una volta che mi disse: “Il mio unico cruccio è avere soltanto una vita da dedicare alla Roma”. In futuro può fare l’allenatore e anche ad alto livello. Perché non si è preparato un progetto triennale per prepararlo a questo? Poteva restare un altro anno in campo e un paio d’anni come assistente del tecnico, sarebbe stato un progetto vero e avrebbe potuto allenare anche la Roma nell’immediato. Un allenatore e un ds per la Roma futura? Non sono in grado di interpretare una soluzione logica, non sono abituato a lavorare sulle ipotesi. Posso dire che la Roma merita un allenatore che abbia una mentalità vincente, non solo uno che punta al piazzamento in Champions League ma anche alla vittoria. Il problema è che chi sceglie i tecnici è sempre la società. Per importanza, abbiamo società, giocatori e tecnico, il problema deriva dalla società: chi prende le decisioni? Io non lo so».