Zero minuti in tre partite per Ndicka nonostante un ingaggio da top: i motivi e l'attesa per il futuro
Dopo il pessimo inizio di campionato, questi sono giorni di lavoro e riflessione in casa Roma. La sosta per le nazionali sembra essere arrivata al momento giusto: la squadra è in difficoltà e in tanti sono alle prese con piccoli acciacchi muscolari. In queste due settimane, quindi, Dybala e gli altri infortunati hanno la possibilità di lavorare per ritrovare la miglior condizione e farsi trovare pronti alla ripresa contro l’Empoli. A più di una settimana dal match, è difficile sapere chi recupererà e chi no e sono diversi i punti interrogativi in vista della gara con i toscani. Infortunati a parte, una di queste domande riguarda Ndicka. Esclusi Abraham, Kumbulla e Azmoun (tutti e tre infortunati) il difensore ivoriano è l’unico giocatore di movimento della Roma a non aver giocato neanche un minuto nelle prime tre giornate di campionato.
UNO STIPENDIO DA GIOCATORE IMPORTANTE - Arrivato in estate a parametro zero dopo essersi svincolato dall’Eintracht Francoforte, il difensore ha firmato un contratto fino al 2028 a circa 4 milioni a stagione. Uno stipendio importante, figlio di tre fattori: il primo, il più semplice, la Roma crede in Ndicka e nelle sue capacità; il secondo è la concorrenza: sul classe ’99 c’erano tanti top club e per convincerlo a sposare la causa giallorossa è stato necessario presentare un’offerta importante; il terzo, correlato anche alla concorrenza, è il fatto che sia arrivato a parametro zero e – come tutti gli svincolati – il difensore ha giustamente fatto richieste alte per il suo stipendio. Fin qui, quindi, nulla di strano e tutto sembra rientrare nella normalità. Il tutto, però, sembra invece stonare con gli zero minuti disputati nelle prime tre giornate di campionato. Come spiegato con precisione da Tiago Pinto nel corso della sua conferenza stampa, la Roma deve stare attenta a ogni dettaglio in sede di mercato. Dare uno stipendio così elevato a Ndicka, quindi, può voler dire solo una cosa: l’ivoriano deve essere un giocatore importante per il presente e il futuro della Roma.
I MOTIVI DELLE INIZIALI PANCHINE - Assodato questo, cerchiamo di capire come mai nelle prime partite stagionali Ndicka non sia mai sceso in campo. Il primo motivo è una questione fisica: l’ivoriano ha una struttura muscolare importante e per entrare in forma ha bisogno di più tempo rispetto a un giocatore longilineo come Llorente. C’è poi la questione tattica: Mancini, Smalling e Llorente hanno già giocato insieme nella passata stagione, mentre Ndicka deve ancora conoscere i compagni e gli schemi difensivi di Mourinho. Alla vigilia di Roma-Salernitana, lo stesso Special One ha infatti spiegato: “Ndicka ha bisogno di tempo perché ancora non sa giocare con noi”. È normale, quindi, capire che per le prime partite della stagione l’allenatore giallorosso abbia preferito affidarsi ai giocatori che già conoscono il suo calcio. Infine, c’è un terzo motivo: il rendimento nelle amichevoli estive di Ndicka. L’ivoriano è apparso a più riprese in difficoltà, dimostrando – per i motivi di cui sopra – di non essere pronto per giocare partite ufficiali.
NON C'È PIÙ TEMPO - Terminata la sosta, però, il periodo di apprendistato di Ndicka dovrà necessariamente volgere al termine. Dal 17 settembre all’8 ottobre la Roma giocherà sette partite in ventidue giorni. Poi ci sarà una nuova sosta, al termine della quale la squadra giallorossa giocherà otto partite dal 22 ottobre al 30 novembre. I prossimi, quindi, saranno mesi densi di impegni e di match importanti per gli uomini di Mourinho, che dovrà necessariamente alternare i propri giocatori in campo. Ndicka dovrà quindi farsi trovare pronto e mostrare finalmente il proprio valore. Presente e futuro: Evan deve prendersi la Roma.