Giuseppe Falcao: "Tifare Roma è una missione. La squadra a volte è noiosa, manca un Pizarro o un Pjanic"

17.03.2018 17:04 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: ReteSport
Giuseppe Falcao: "Tifare Roma è una missione. La squadra a volte è noiosa, manca un Pizarro o un Pjanic"
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Giuseppe Falcao, figlio di Paulo Roberto, è stato intervistato da Retesport.

Cos’è la Roma per te?
“Un po’ tutto. Ce l’ho nel sangue, non solo da parte di papà ma anche di mamma. Il cognome ha reso tutto più forte, l’argomento Roma ce l’hai sempre addosso. Tifare questa squadra è una missione”.

A quale Roma sei più legato, di quelle che hai vissuto?
“Quella di mio padre non l’ho vissuta, ma me la raccontano sempre. Quella di Giannini e Voeller la ricordo con particolare entusiasmo, era gagliarda. La Roma più bella, invece, è stata quella di Spalletti”.

La Roma attuale?
“Solida ma a volte noiosa. L’unica mancanza di questi mesi è l’identità di squadra che latita”.

A questa Roma manca più la fantasia di un Totti o la mente pensante di un Falcao?
“Ti stupisco dandoti altri due nomi. Uno è Pizarro, l’altro è Pjanic”.

La Roma è da terzo posto?
“Forse ci si aspettava un po’ di più in campionato e Coppa Italia, ma sì, la Roma mi sembra da terzo posto”.

Sei legato al mondo del calcio?
“Il sangue mi lega al calcio, ma mi piace scriverne solo su Facebook. Poi, nella vita, faccio l’assicuratore. Non avrei mai potuto giocare con questo cognome addosso”.

Che consiglio daresti, su questo tema, a Cristian Totti?
“Francesco è un papà perfetto. Lo vedo e mi sento vicino alle sensazioni del bambino. Roma ti dà tanto ma è pesante”.

Che rapporto hai con papà?
“Un rapporto indefinito. Come se fossi all’85’ e non al 90′. Da parte mia c’è piena disponibilità, dall’altra mi sembra ci sia altrettanta voglia. Io non porto rancore, oltre che figlio di Falcao sono tifoso di Falcao e della Roma. Lui ha commesso degli errori, ma poi si diventa grandi e la vita va avanti. Se lui vuole io sono qui”.