Rosetti: "Con il Var è migliorato il comportamento dei giocatori: le ammonizioni sono calate del 20% e le espulsioni del 25%"
Con il Var "il calcio è più giusto" e gli arbitri "sono meno soli". Così Roberto Rosetti, responsabile italiano del progetto per la sperimentazione della video assistenza, parla della "rivoluzione epocale". "L'obiettivo del progetto è di eliminare degli errori chiari e evidenti. La possibilità di fare un rewind su eventuali dubbi e mettere chiarezza equivale a tornare indietro nel tempo permettendo di mutare gli eventi, ridando loro la giusta rotta", dice l'ex arbitro torinese, in un'intervista a Squadra Italia, il progetto della rivista Undici in collaborazione con Eni e Figc, allegato alla rivista, dal 16 marzo in edicola. Rosetti spiega perché il Var è necessario: "Basta davvero poco per interpretare male una situazione: una prospettiva sbagliata, un giocatore che si interpone tra arbitro e azione. Quello che è sfuggito all'arbitro, un errore cruciale, può danneggiare squadre, federazioni, e soprattutto lui stesso. Con il Var il margine di errore e tutto ciò che ne consegue è ridotto, diminuito". Tracciando un bilancio dei primi mesi, Rosetti si dice "molto soddisfatto. In questo processo la Figc e la Lega Serie A hanno dimostrato lungimiranza, 'vision' e un grande coraggio. Una sfida importante ma anche un cambiamento epocale.
L'obiettivo - aggiunge Rosetti - però è chiaro: un calcio più giusto. La percezione da parte dei giocatori e dei tifosi è positiva. Prima si discuteva di palloni entrati in porta di un metro, ora di qualche centimetro di fuorigioco". Il Var, spiega Rosetti, ha anche avuto effetti collaterali positivi: "Il comportamento dei giocatori è migliorato moltissimo. Sono quasi spariti i capannelli di giocatori e le proteste eccessive: il livello delle sanzioni disciplinari è stato abbattuto, il numero delle ammonizioni si è abbassato del 20%, quello delle espulsioni del 25%. C'è un'altra conseguenza importante: gli arbitri sono più sereni perché un amico e collega può dargli un aiuto, sono meno soli". Potesse tornare indietro, Rosetti individua l'episodio in carriera in cui avrebbe utilizzato il Var: "Argentina-Messico del Mondiale del 2010. Tevez segnò un gol in fuorigioco. Senza quell'episodio sicuramente saremmo andati oltre" .